Ciclismo: il Giro della Valle parte da Aosta
Il Giro ciclistico della Valle d’Aosta parte da Aosta.
Tutto pronto ad Aosta dove martedì 16 luglio alle 18 prenderà avvio con il prologo cittadino il Petit Tour. Con partenza e arrivo all‘Arco d’Augusto, percorso veloce e spettacolare di 2,7 chilometri per i corridori di 21 squadre di 12 Paesi.
Le promesse delle due ruote internazionali saranno impegnati sui 694 chilometri di Italia, Francia e Svizzera fino al 21 luglio.
Il programma
Martedì 16 corridori al via con intervallo di 30”.
La giornata di mercoledì 17 vedrà lo sconfinamento in Francia, con la prima tappa di pura montagna tra Sainte-Foy-Tarantaise a Saint-Gervais-Mont-Blanc (126 km).
Dalla partenza in discesa, la carovana tornerà a Saint-Foy per poi fare rotta su Bourg-Saint Maurice. Si sale (19 km) ed ecco il mistico Cormet de Roselend, prima della picchiata su Beaufort, che porterà all’imbocco del Col Des Saisies; discesa e ultimi sforzi sulle pendenze di Le Bettex, prima della lunga planata verso Saint-Gervais-Mont-Blanc.
Ritorno in Valle, giovedì 18, con gli impegnativi 137.6 chilometri della Aymavilles-Valsavarenche, caratterizzata da ben tre gran premi della montagna. Dopo un primo tratto pedalabile, si comincerà a salire verso Doues, per poi attaccare la Strada dei Salassi, fino al al GPM di Verrogne. Picchiata su Villeneuve e via con i durissimi 5 km verso Champlong; sterrato fino a Chevrère, poi altra ascesa verso Pont di Valsavarenche.
Tappone da 180 km venerdì 19, con una Antagnod-Champoluc che regalerà subito il Col de Joux, prima di scendere verso Saint-Vincent. Puntata ad Aymavilles, ritorno verso Fénis e scalatori in prima fila per la salita al Col de Champremier. Discesa tecnica su Saint-Marcel, un attimo di respiro e poi su di nuovo per raggiungere Emarèse e puntare al Col de Joux. Picchiata su Brusson, poi risalita verso Champoluc.
Sarà la Svizzera (con un bell’antipasto del Mondiale 2020) a tenere a battesimo la quarta tappa, sabato 20, Orsières – Champex, che porterà in dote cinque GPM in 128 km. Puntata al Lac de Champex, approdo a Martigny, poi la severa ascesa a Petite Forclaz. Ritorno a Martigny, 40 chilometri di relativa calma e filotto da urlo: i 13 chilometri del Col du Lein e i 9 del Col des Planches. Ritorno a Martigny e altri 11 km di dura e tortuosa salita fino a Champex Lac.
Gran finale, domenica 21, all’ombra del Cervino, con l’immancabile Valtourneche – Breuil Cervinia, che deciderà le sorti del Petit Tour dall’alto dei suoi 120 chilometri.
Due valdostani in gara
Michel Piccot e Laurent Rigollet sono le frecce valdostane al Giro.
È carico Michel Piccot (foto), pronto a mettersi al servizio dei suoi compagni di squadra. Al terzo anno in maglia Biesse Carrera, e dopo il 65º posto generale dello scorso anno, con un 14º posto come miglior exploit di tappa, il ciclista di Fénis, classe 1997, vuole dare il massimo per provare a coronare il sogno del grande salto nel professionismo al termine della stagione; altrimenti, la due ruote resterà solamente una passione.
«Avendo concluso meno di un mese fa un Giro d’Italia durato dieci giorni non ho idea di quale sarà la mia condizione – ammette Piccot -. Dopo un po’ di riposo ho ripreso ad allenarmi la scorsa settimana e vedrò giorno dopo giorno se avrò la gamba o no».
Una conferma dopo l’ottima prima volta. Questo l’obiettivo del classe 1999 Laurent Rigollet (foto), che si appresta ad affrontare il suo secondo Giro della Valle dopo un esordio culminato con il 35º posto generale e il 6º nella classifica Under 20. Il giovane del Team Casillo – Maserati punta a migliorarsi, cercando di rispettare gli obiettivi di squadra, ma soprattutto cercando di stupire dopo una stagione complicata da un’infezione virale.
«Forse mi sento un po’ più in condizione quest’anno, ma tenendo conto dei problemi di salute che ho avuto mi sono preparato quasi come l’anno scorso – dice Rigollet -. Voglio migliorare sempre, gara dopo gara. Vedremo se la strada mi respingerà o mi porterà avanti».
Moret: sarà un grande Giro
«Sarà davvero una bella edizione – esclama Riccardo Moret, patron del Petit Tour -. La prima cosa bella è il fatto di essere tornati alle sei tappe. Inoltre, siamo sempre più internazionali: abbiamo tanti team satellite del World Tour e, come ciliegina, finalmente abbiamo trovato un accordo con la Svizzera, potendo così percorrere parte della strade del Mondiale: davvero un bel biglietto da visita».
Il presidente sposta il mirino sul lato agonistico. «Il Giro potrà decidersi anche all’ultima tappa – pronostica -, anche se il tappone di Ayas e le salite svizzere, con ben 4.500 metri di dislivello, possono fare la differenza. Favoriti? Difficile fare dei nomi, ma sicuramente sarà un gruppo ristretto. Donovan del Team Wiggins, se si riprenderà dall’infortunio, potrà dire la sua, così come Matteo Bellia».
(re.newsvda.it)