Consiglio Valle: solidarietà bipartisan alla Catalogna e al popolo curdo
Approvate due risoluzioni all'unanimità
La Catalogna chiama, scrivendo una lettera, e la Valle d’Aosta risponde approvando una risoluzione. Il Consiglio Valle si schiera anche a fianco del popolo curdo. Lo fa con un’altra risoluzione votata all’unanimità.
Catalogna, autodeterminazione
Con la risoluzione sulla Catalogna il Consiglio ribadisce il sostegno al percorso democratico e pacifico avviato dalle Istituzioni catalane; auspica una soluzione politica e istituzionale in grado di rispettare la legittima volontà del popolo catalano di decidere liberamente del proprio avvenire nel quadro di un’Europa unita; invita il Governo italiano a frasi promotore nei confronti dell’omologo spagnolo e presso le Istituzioni dell’Ue di azioni volte alla concessione dell’indulto agli esponenti politici catalani condannati e ad avviare una soluzione politica alla questione catalana; esprime piena solidarietà ai detenuti politici catalani, oggi condannati al carcere, nonché al popolo e alle Istituzioni catalane tutte; impegna il Governo regionale a mettere a conoscenza della risoluzione le autorità italiane ed europee interessate.
Popolo curdo
Con la risoluzione di solidarietà al popolo curdo, l’Assemblea legislativa, constatando «l’inaccettabile invasione militare turca della regione del Rojava nel nord della Siria, abitata storicamente dalla minoranza curda», rammenta «che la comunità internazionale, l’Europa, l’Italia, hanno ancora fresco un debito di riconoscenza nei confronti delle donne e degli uomini curdi che si sono battuti fino alla morte per fermare il comune nemico Daesh e salvaguardare la sicurezza e la serenità dell’Europa e del nostro Paese, quindi di noi tutti».
Il testo manifesta la ferma condanna per quanto sta avvenendo in queste ore nella regione del Rojava e per la continua violazione dei diritti civili e politici della minoranza curda in territorio turco;
esprime la propria solidarietà al popolo curdo presente nel territorio siriano e turco;
invita poi il Governo italiano ad attivarsi nelle sedi internazionali, con particolare riferimento all’Unione europea, al Consiglio d’Europa e alla Nato, per l’immediata cessazione dell’avanzata militare turca in Siria; a interrompere ogni fornitura militare italiana al governo di Ankara e a elevare eventuali sanzioni; a interrompere le negoziazioni per l’ingresso della Turchia nell’Unione europea vista l’invasione militare e la mancata adesione dello Stato in questione al rispetto della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e alla tutela delle minoranze; impegna il Governo regionale a mettere a conoscenza della risoluzione le autorità italiane ed europee interessate e ad adottare un gesto simbolico (illuminazione di un monumento significativo) fino a che le azioni richieste non saranno intraprese.
(re.newsvda.it)