Caso Chambre: il procuratore della Corte dei conti chiede la rimessione degli atti alla Corte costituzionale
Vi sarebbero dubbi sull'interpretazione della norma sanzionatrice.
«Nell’udienza di stamattina sulle partecipate della Chambre, la Procura ha richiesto al giudice unico di valutare la rimessione degli atti alla Corte costituzionale, perché se fosse privilegiata una certa lettura della norma sanzionatrice essa finirebbe per creare – riguardo a comportamenti identici – ingiustificate discriminazioni, anche in uno stesso territorio, fra il comune, al quale si applicherebbe, e la corrispondente camera di commercio, che potrebbe invece risultarne esente». Lo afferma il procuratore regionale della Corte dei conti Massimiliano Atelli in riferimento al ricorso sanzionatorio con cui la Procura regionale chiede di applicare una sanzione di 10 mila euro ai membri del passato consiglio camerale della Chambre valdôtaine.
Il procuratore Atelli ha citato a giudizio i membri dell’ex consiglio della Chambre: Nicola Rosset, Silvana Perucca, Bruno Albertinelli, Guido Bertolin, Davide Boccato, Andrea Celesia, Guido Corniolo, Luigi Cerise, Graziano Dominidiato, Margherita Fosson, Ferruccio Fournier, Roberto Gaudio, Leopoldo Giuseppe Bruno Gerbore, Edy Incoletti, Federica Natalie Mariagiovanna Paesani, Luca Ronco, Roberto Franco Sapia, Yulia Yuzvikova.
In base a quanto si è appreso, i “dubbi” sollevati dal magistrato davanti al giudice monocratico Alessandra Olessina riguardano il testo unico in materia di società a partecipazione pubblica che, all’articolo 2 “Definizioni” rimanda al decreto legislativo “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”. Quest’ultimo, all’articolo 1 comma 2, stabilisce che «per amministrazioni pubbliche si intendono tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi (..) le Camere di commercio». Tuttavia, l’articolo 20 del Testo unico citato – cioè l’articolo su cui si basa la contestazione della Procura contabile – parla di «enti locali», quindi sembrerebbe escludere le Camere di commercio.
Il giudice monocratico si è riservato di valutare la questione ed eventualmente sospendere in giudizio e inviare le carte alla Corte costituzionale.
La vicenda nasce da una ricognizione delle partecipazioni detenute dalle amministrazioni pubbliche svolta dalla sezione di controllo della Corte dei conti nel 2018.La segnalazione è poi arrivata alla procura contabile, secondo cui la Chambre ha deciso di mantenere – pur avendole definite inutili l’anno prima – le piccole partecipazioni in due società che si occupano di information technology per il sistema delle camere di commercio: tutto in nome del fatto che la camera valdostana non decideva da sé ma in virtù dell’utilità per Unioncamere, che così riusciva a detenere partecipate senza possederne direttamente le quote.
In foto, a sinistra, il procuratore Massimiliano Atelli (a destra, il presidente della Sezione giurisdizionale Pio Silvestri).
(f.d.)