Consiglio Valle: Uv, Domenico Avati rinuncia alla carica di consigliere
Motiva così: «non vi sono oggi quei presupposti che mi avevano portato a candidarmi. L'idea di un progetto di ampio respiro per la nostra Regione è diventata oggi sempre meno praticabile».
Domenico Avati, 815 voti alle regionali del 2018 nella lista dell’Union valdôtaine, rinuncia a entrare in Consiglio Valle. Avrebbe dovuto prendere il posto di Luca Bianchi dimessosi. Nell’ordine seguono il presidente del Leone rampante Erik Lavevaz (788 preferenze), la presidente dell’Associazione Forte di Bard Ornella Badéry (778 voti); il sindaco di Pré-Saint-Didier Riccardo Piero Bieller (720 voti).
La lettera
«Ho riflettuto a lungo se accettare l’ingresso in Consiglio Regionale e sono arrivato alla conclusione che non vi sono oggi quei presupposti che mi avevano portato a candidarmi. L’idea di un progetto di ampio respiro per la nostra Regione è diventata oggi sempre meno praticabile. Non vedo, almeno per me che non vengo da una formazione politica, la possibilità di incidere nella realtà con iniziative amministrative e legislative. L’attività politica è ormai governata dalla conflittualità e dal sospetto. Ho molto rispetto per chi in questo contesto e in queste giornate tese e convulse si impegna, offre le sue energie alla collettività e cerca di costruire qualcosa. Così come ho molto rispetto per le Istituzioni regionali. Ma non vi sono frutti per tutte le stagioni e quella attuale non è adatta a me. Non escludo in futuro un nuovo impegno, sentendo in me sempre vivo il piacere di costruire insieme agli altri e per gli altri nuove occasioni e nuove opportunità».
Venerdì 20 pomeriggio torna a riunirsi il Consiglio regionale della Valle d’Aosta dopo le dimissioni del presidente della Regione, Antonio Fosson, degli assessori Laurent Viérin e Stefano Borrello, e del consigliere Luca Bianchi, indagati nell’ambito di un’inchiesta sul condizionamento delle elezioni regionali del 2018 da parte della ‘ndrangheta. La riunione è fissata alle 15,30. All’ordine del giorno la surroga dei consiglieri dimissionari, la ricomposizione delle commissioni consiliari e l’atto di razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche.