Astronomia e tecnologia ai confini del mondo, conferenza in biblioteca
Alla scoperta del telescopio a infrarossi in Antartide con la conferenza di stagione sull'astronomia dell'Osservatorio astronomico regionale
Astronomia e tecnologia ai confini del mondo, nella conferenza di stagione dell’Osservatorio astronomico.
Come si lavora nel bel mezzo del continente ghiacciato, in condizioni ambientali estreme che limitano l’autonomia all’aperto?
La risposta domani, giovedì 23 gennaio, alle 21, alla Biblioteca regionale di Aosta con la conferenza “In diretta dall’Antartide. Astronomia e tecnologia ai confini del mondo”.
L’incontro stagionale della Fondazione Clément Fillietroz, che gestisce l’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta e il Planetario di Lignan, sarà incentrato sul progetto “Antartide e Euclid 2019. Continente bianco, universo oscuro: osservazioni dalla Terra e dallo Spazio”, sostenuto dalla Fondazione Crt- Cassa di Risparmio di Torino.
Il progetto, di cui l’Osservatorio regionale è leader vede coinvolti anche il Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università degli Studi di Perugia e l’Inaf-Osservatorio Astronomico di Trieste.
È uno studio legato a quello dell’ Irait/Itm, innovativo telescopio robotizzato per osservazioni nell’infrarosso, posizionato alla base italo-francese Concordia sull’altopiano di Dome C, al Polo sud.
Si tratta dello strumento di maggior apertura (80 cm) dedicato alle osservazioni dell’emissione infrarossa degli astri in Antartide, luogo particolare per indagare l’universo e quali ostacoli si possano incontrare lavorando in un ambiente estremo e remoto.
Jean Marc Christille, direttore della Fondazione Clément Fillietroz, si collegherà in diretta con il tecnologo dell’Osservatorio valdostano Stefano Sartor, in missione alla base Concordia per intervenire sul telescopio.
Christille è responsabile del progetto Irait/Itm che ha preso parte a ben tre missioni alla base antartica.
Nel corso della serata-dialogo, moderata dal ricercatore dell’Osservatorio Andrea Bernagozzi, si scoprirà anche come i ricercatori si addestrino sul Monte Bianco per prepararsi al lavoro in uno dei luoghi più freddi e inospitali della Terra e perché la base Concordia sia paragonabile alla Stazione Spaziale Internazionale.
(nadine blanc)