Morto a seguito di una lite a Charvensod: per il consulente del gip, correlazione tra trauma cranico e decesso
La Procura di Aosta (pm Francesco Pizzato) ha notificato a Remo Quendoz l'avviso di conclusione delle indagini.
Un arresto cardiaco insorto in concomitanza di un trauma cranico. «In termini di elevata verosimiglianza si può affermare una correlazione patogenetica mediata da diverse concause tra il trauma cranico determinato dalla caduta a terra e il decesso dell’uomo». È quanto emerge dalle analisi svolte dal medico legale Roberto Testi, consulente del gip, nell’ambito dell’incidente probatorio sulla morte di Rachid Oussalam, il 50enne che aveva perso la vita nella notte tra il 22 e il 23 settembre 2018, fuori da un bar-ristorante di Charvensod.
La vittima, aveva litigato in modo acceso con Remo Quendoz, muratore di 47 anni.
La Procura di Aosta (pm Francesco Pizzato) ha notificato a Quendoz l’avviso di conclusione delle indagini. L’ipotesi di reato è l’omicidio preterintenzionale.
Secondo l’accusa, l’indagato «con atti diretti a commettere il delitto di lesioni personali o di percosse, ovverosia – segnatamente – con condotta consistita nel colpirlo sul viso, determinandone la caduta a terra, ha cagionato la morte di Rachid Oussalam».
(f.d.)