Crisi nera del commercio: è fuga anche dal mercato di Aosta
Costi elevati e abbassamento della qualità i motivi principali della netta riduzione del numero di ambulanti
Aosta: la triste agonia del mercato. Gazzetta Matin in edicola lunedì 3 febbraio evidenzia la situazione di crisi del mercato di Aosta.
In passato il martedì e il sabato erano considerati giorni quasi “sacri” e dedicati immancabilmente allo struscio tra piazza Cavalieri di Vittorio Veneto e piazza Mazzini. Adesso, invece, il mercato di Aosta è ben lontano dai fasti del passato.
I motivi sono diversi. La crisi, innanzitutto, ma anche l’insostenibilità di costi legati a benzina e autostrada, il brusco calo della qualità, il boom delle vendite online e qualche irregolarità con il Durc.
Gli ambulanti
Sono gli ambulanti a lanciare l’allarme. È abbastanza sconsolato, per esempio, Luciano Telesforo, da 30 anni presente con il suo conosciutissimo banco di intimo. «Nel piazzale oramai ci sono tanti posti vuoti – sottolinea -. Qualcuno è andato in pensione, ma tanti hanno alzato bandiera bianca a causa della crisi economica».
«I costi di gestione non sono bassissimi – evidenzia Telesforo -. In più bisogna sottolineare che il periodo invernale da noi non aiuta. A questo si aggiungono gli aumenti per benzina, autostrada, tasse e diventa complicato riuscire a far quadrare i conti a fine mese, visto che gli incassi non sono aumentati proporzionalmente e si rischia di tirare avanti a fatica».
Luciano Telesforo punta il dito anche sulla qualità. «Devo evidenziare un pesante abbassamento della qualità dei banchi nel mercato aostano. Da me i clienti trovano la stessa qualità dei negozi, per altri non si può dire lo stesso. Inoltre, il fatto che vendano a prezzi stracciati non aiuta nemmeno noi. Tutto questo, comunque, allontana gli ambulanti, ma anche le persone che venivano sempre a trovarci».
Sulla stessa lunghezza d’onda Vincenzo De Lio, da anni protagonista del mercato cittadino con la sua rosticceria e gastronomia su quattro ruote “Peccati di gola”.
«Purtroppo il mercato ha subito un altro duro colpo – sottolinea -. Tutto è successo negli ultimi quattro o cinque anni. Con la crisi tanti hanno dovuto tirare i remi in barca, l’e-commerce ha portato via tanto, soprattutto per l’abbigliamento, e la richiesta del VARA (Verifica Annuale Regolarità Aree Pubbliche – una sorta di Durc per gli ambulanti ndr.) ha fatto il resto».
A tutto questo si aggiunge il crollo della qualità, che ha allontanato anche tanti clienti.
«Qualità, ma anche professionalità – evidenzia -. Tanti nostri colleghi sono entrati pensando di fare le cose in un certo modo, ma ultimamente la qualità si è abbassata notevolmente e tutti ne risentiamo. C’è tanta roba scadente e questo non attira la clientela, anche se qualcuno sta provando a cambiare rotta».
I costi delle piazzole
Insomma, gli ambulanti provano anche a chiedere aiuto, lamentandosi “relativamente” dei costi delle piazzole, che si aggirano tra i 30 e i 40 euro al giorno, a seconda comunque della superficie e dei posteggi occupati, con la quota che comprende anche la tassa sullo smaltimento dei rifiuti e altri oneri.
Il Comune
A replicare ci pensa la vice sindaco con delega al commercio, Antonella Marcoz, che rivela tanti aspetti che troppo spesso rimangono nascosti.
«Effettivamente c’è un calo rispetto al passato di circa il 30%, tra venditori che hanno rinunciato per la crisi e i costi e altri perché non in regola col Durc» spiega Marcoz.
Poi si toglie qualche sassolino dalla scarpa. «Fortunatamente, nel 2020, se le cose non cambieranno nuovamente, potremo rimettere mano alle aree mercatali, visto che dovrebbe tornare la scadenza delle licenze – rivela -. Sono cinque anni che vogliamo riqualificare tutte le aree, anche perché alcune ormai hanno veramente pochi banchi. Appena insediati abbiamo preso in mano il tutto, abbiamo effettuato i sopralluoghi e abbiamo pensato a tutte le modifiche necessarie, ma senza una legge non possiamo muoverci».
Nella foto: uno scatto del mercato di Aosta un sabato mattina.
Su Gazzetta Matin in edicola da lunedì 3 febbraio e in replica digitale al prezzo 1,20 euro il servizio completo.
(alessandro bianchet)