Pubblico impiego: il Savt propone un prelievo di 300 mila euro dal fondo accantonamento
Lancia l'idea di solidarietà e chiede l'adesione delle altre sigle sindacali e dei lavoratori
Emergenza coronavirus. Prelevare 300 mila euro dal fondo di accantonamento dei lavoratori pubblici. Il Savt funzione pubblica lancia un’iniziativa solidale al fine di sostenere tutte le famiglie che versano in condizioni economiche tali da rendere loro difficoltoso l’acquisto dei beni di prima necessità.
L’appello
Nel contratto collettivo del comparto, sottoscritto a novembre 2018, è previsto un accantonamento pari a 10 euro per dipendente, da destinarsi, secondo criteri ancora da definire, in benefici di natura assistenziale e sociale in favore dei dipendenti pubblici.
Dice il segretario di categoria Mauro Crétier. «Sarebbe un gesto importante utilizzare parte di quegli accantonamenti a vantaggio di coloro che più duramente sono stati colpiti dalla crisi economica, estendendo, in tal modo, il perimetro del welfare aziendale, ovvero immaginando che tutta la società valdostana possa in questo momento essere destinataria di quel sacrosanto benessere che merita ogni vita umana ed ogni nucleo familiare».
Richiamo alla solidarietà
Il Savt si affida alla solidarietà dei dipendenti pubblici per poter dare gambe alla proposta. «Con questo piccolo gesto, che non incide minimamente sulla retribuzione mensile di ognuno di noi, si potrebbe fare molto per aiutare coloro che non hanno in questo momento le nostre stesse tutele e che purtroppo possono già contare, all’interno del proprio nucleo famigliare, persone che cominciano ad intravedere il sopraggiungere della crisi economica. Invitiamo dunque le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto unico ed i lavoratori tutti ad esprimersi in merito validando la bontà della proposta. Rispetto alla destinazione del denaro così accumulato reputiamo che le amministrazioni possano serenamente destinare tali somme a chi si occupa già nel quotidiano dei più deboli affinché raggiungano celermente i nuclei famigliari bisognosi».
(re.aostanews.it)