Coronavirus, scuole di danza unite: «aiutateci a ripartire»
Undici scuole di danza della nostra regione, riunite nel gruppo VDAnza chiedono spazi verdi, contributi e regole chiare per riavviare le proprie attività a favore di tanti giovani valdostani
Coronavirus, scuole di danza unite: «aiutateci a ripartire».
Undici scuole di danza della nostra regione si sono unite nel gruppo VDAnza per affrontare insieme l’agognata ripresa dopo due mesi e più di lockdown.
Lo fanno ribadendo «il valore sociale e di aggregazione, veri e propri punti di riferimento per i giovani valdostani.
Siamo luoghi che garantiscono formazione, occasione di scambio, di benessere fisico e mentale».
Scuole di danza: non soltanto lezioni
«Vale la pena di ricordare che anche le scuole di danza organizzano eventi, stage, manifestazioni e concorsi di prestigio e richiamo internazionale che arricchiscono l’offerta turistico-culturale della nostra regione, con positive ricadute anche sull’economia e sul territorio».
Considerato che le scuole di danza sono state tra le prime realtà a interrompere corsi e fermare la propria attività e con ogni probabilità saranno tra le ultime a poter riprendere le proprie attività seguono i protocolli di sicurezza, i titolari delle scuole che aderiscono al gruppo VDAnza hanno preparato un documento che in cinque punti riassume le richieste indirizzate al Presidente della Regione, ai sindaci dei comuni valdostani e alle Unité des Communes.
Scuole di danza: aree verdi a disposizione
Le scuole chiedono che Comuni e Unité allestiscano palchi all’aperto nelle aree verdi di competenza, mettendo a disposizione spazi e materiali per consentire, almeno fino a che la meteo lo permetterà, di organizzare lezioni all’aperto, nel pieno rispetto delle regole sul distanziamento sociale.
«Non dimentichiamo infatti che vige il divieto assoluto di effettuare eventi e spettacoli che prevedano assembramenti fino al mese di dicembre» – commentano i presidenti delle scuole di danza della nostra regione.
Ripartire: protocollo per la riapertura
Le scuole di danza chiedono «che ci venga fornito al più presto un protocollo preciso e dettagliato sulle linee guida necessarie per riaprire (sanificazioni, modalità, obbligatorietà o meno, tempi, regole di distanziamento al chiuso, utilizzo dei DPI).
Aiuti per le locazioni a uso non abitativo
«Chiediamo che ai titolari di contratto di locazione a uso non abitativo siano corrisposti contributi a copertura dei canoni di locazione anche per i mesi successivi a marzo 2020, fino alla cessazione dello stato di emergenza Covid-19 e sia data la possibilità di svolgere le attività all’interno delle stesse».
Sostegno per le spese di sanificazione
Tra le richieste delle scuole di danza, anche un contributo economico per le spese documentate per la sanificazione di ambienti e strumenti di lavoro e per tutte le ulteriori spese che necessariamente dovranno essere sostenute per la messa in sicurezza degli immobili e delle persone.
Stop TARI e TASI
Infine, le scuole chiedono che per l’intero anno 2020 sia annullato il pagamento della Tari (rifiuti) e Tasi (tributo per i servizi indivisibili)
Le scuole di danza unite in VDAnza
Sono l’Institut de danse du Val d’Aoste (presidente Elena Aloisio)
The Hub Champoluc (Valentina Mahmoud)
Académie Danse Courmayeur asd (Nancy Rivaroli)
Good Times (Eleonora Sordi)
Kriska Academy asd (Katia Guidi)
Officina Danza (Denise Fimiano)
Aosta Free Moves (Davide Zanin)
Streetlab asd (Elvis Iacobuta)
Officina del corpo (Simona Manna)
The Studio (Mariangela Moraca)
Sami ecd Ellada Mex (Daniele Marreddu).
Nella foto in alto, uno scatto da uno degli spettacoli della Kriska Academy.
(re.aostanews.it)