Processo Geenna, il pm: «’ndrangheta in Valle da 20 anni, non è arrivata come un marziano»
Lo ha detto il pm Stefano Castellani che, insieme al collega Valerio Longi, ha coordinato l'inchiesta su presunte infiltrazioni della mafia calabrese
«Si parla della presenza della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta da vent’anni. E questo dato non è irrilevante per capire le imputazioni di oggi. L’esperienza dimostra che le vicende oggetto di un’associazione si evolvono nel tempo. E’ indispensabile tenere conto di quanto emerso in altre inchieste (come “Lenzuolo” o “Tempus Venit” ndr) per capire la reale sussistenza della struttura associativa. Altrimenti l’associazione oggetto di questo procedimento sarebbe arrivata come un marziano sul pianeta terra». Lo ha detto il pm della DDA di Torino, Stefano Castellani, nel corso della prima udienza dibattimentale del processo Geenna.
Riguardo all’inchiesta – ancora aperta – Egomnia sulle elezioni regionali del 2018, Castellani ha precisato che «noi abbiamo scelto di depositare le intercettazioni (contenute nell’annotazione dei Carabinieri ndr) in udienza preliminare. Quelle intercettazioni si riferiscono a momenti successivi rispetto ai fatti ricostruiti nell’ordinanza» del gip che, il 23 gennaio 2019, portò all’arresto dei presunti membri del Locale di ‘ndrangheta presente in Valle d’Aosta. Secondo Castellani, però, «si può considerare il reato permanente».
Alcuni dei fatti presenti in Egomnia, dunque, «sono compresi nel capo di imputazione» di Geenna, ha precisato il pm.
(f.d.)