Roberto Cognetta si scaglia contro i sindaci: «Sono ridicoli, spendono i soldi per aumentarsi gli stipendi»
Continua lo scontro tra il consigliere e i primi cittadini, che non hanno ancora replicato
Continua lo scontro frontale tra Roberto Cognetta e i sindaci valdostani. Dopo il botta e risposta con il sindaco di Fénis Mattia Nicoletta, il consigliere di Vdalibra torna alla carica. In una nota definisce «ridicoli» i primi cittadini che hanno chiesto di togliere il vincolo di destinazione ai trasferimenti regionali. Martedì scorso, 7 luglio, il CPEL aveva duramente attaccato il consiglio regionale dopo l’approvazione del DL 60. Mercoledì, invece, la manifestazione sotto palazzo regionale.
I sindaci non hanno ancora replicato all’uscita di Cognetta, ma lo scontro continua e sembra destinato ad alimentare questa prima fase di campagna elettorale. A settembre si andrà alle urne per il rinnovo del consiglio regionale e di 66 consigli comunali.
Roberto Cognetta contro i sindaci
Il consigliere regionale affida le sue impressioni a un comunicato stampa. «Se mi dai i soldi che ti chiedo sei bravo, altrimenti sei contrario all’autonomia, perché l’autonomia si conquista solo con gli euro: questo, in sintesi, il pensiero veicolato dai Sindaci valdostani». È quanto si legge nella nota diffusa da Cognetta.
L’ex M5S e Mouv rincara la dose. «Con l’ultima legge approvata dal Consiglio regionale, i Comuni si dividono risorse per 35 milioni 400 mila euro, che a parere dei Sindaci sono una piccola cifra. Le aziende, invece – che, tra tasse dirette e indirette, versano alla Regione centinaia di milioni di euro l’anno – riceveranno tra aiuti diretti, acquisto di DPI e aiuti per prestiti agevolati 61 milioni 130 mila euro. Poche briciole nel momento della difficoltà. A questo punto l’ingiustizia delle richieste dei Sindaci appare evidente».
Quindi la stoccata sull’utilizzo del denaro pubblico. «I comuni spendono e spandono i soldi che ricevono per aumenti degli stipendi a Sindaci e Giunta, premi ai dipendenti e soprattutto lavori e favori agli amici degli amici. E non gli basta ancora. Vogliono di più, perché le promesse in campagna elettorale non sono mai abbastanza, e quando gli si impone di usare i soldi per l’emergenza sanitaria o scolastica fanno pure le manifestazioni sotto Palazzo. Sono ridicoli!»
Poi conclude: «Minacciavano di restituire la fusciacca. Sto ancora aspettando che qualcuno di loro lo faccia; almeno avrebbe il merito di far seguire le parole ai fatti, una volta tanto».
(re.aostanews.it)