Legge misure anti crisi, la protesta dei sindaci in piazza: tornare in Consiglio per modificare l’articolo 17
65 primi cittadini valdostani hanno manifestato sotto a Palazzo regionale
Sono stati 65 i sindaci valdostani (su 74) che questa mattina, mercoledì 8 luglio, si sono presentati in fusciacca a in Place Deffeyes, sotto a Palazzo regionale.
I primi cittadini hanno dato seguito a quanto discusso ieri nella loro assemblea straordinaria tenutasi alla Grand Place di Pollein: convocazione di un Consiglio regionale straordinario per cambiare l’articolo 17 delle legge 60 sui 161 milioni di euro mi misure anti crisi.
«Rispettiamo le istituzioni – ha detto il presidente dimissionario del Cpel, Franco Manes -, però chiediamo a gran voce che i consiglieri tornino in aula per eliminare il vincolo imposto nell’impiego dei 150 mila destinati a ogni amministrazione».
I presidenti di Regione, Renzo Testolin, e di Consiglio, Emily Rini, hanno incontrato i sindaci i piazza Deffeyes, per poi dare loro voce all’interno del salone “Maria Ida Viglino.
Manes ha ricordato come «nei 100 giorni di lockdown i sindaci hanno lavorato a testa bassa, senza la minima polemica, senza apparire su giornali o farsi tirare dentro a discussioni sui social. Adesso, però, non accettiamo quello che riteniamo essere stato uno sgarbo istituzionale».
Presenti a Palazzo regionale la giunta e numerosi consiglieri regionali.
Per riconvocare il Consiglio necessitano 11 firme. Non dovrebbe essere difficile trovarle, considerato che ieri AV e UV hanno comunicato di essere disponibili a riconvocare il Consiglio.
Il vincolo di destinazione
Il disegno di legge della Maggioranza regionale prevedeva, nell’articolo 17, un contributo a fondo perso di 300 mila euro per tutti e 74 i comuni valdostani. Né gli emendamenti proposti dalla Lega né l’articolo nella sua interezza hanno trovato i voti dell’aula, così dopo una lunga trattativa tra le forze politiche, l’articolo è stato modificato e rivotato. Quei 300 mila euro sono stati dimezzati ed è stato aggiunto il vincolo sul loro utilizzo, senza peraltro comunicarlo preventivamente ai sindaci.
L’inserimento del vincolo (investimenti per sanità e scuola) è stato imposto dal M5S, senza il quale avrebbe fatto mancare l’unanimità necessaria per riportare in aula un articolo – il 17 – non approvato in precedenza. Imposizione ritenuta da alcune forze politiche «un ricatto» e che ha sollevato il polverone tra in sindaci.
(re.aostanews.it)