Lavoro, ammortizzatori sociali: sforati 5 milioni di ore tra aprile e luglio
Economia & Lavoro
di Cinzia Timpano  
il 15/09/2020

Lavoro, ammortizzatori sociali: sforati 5 milioni di ore tra aprile e luglio

I dati dell'Inps sono stati elaborati dalla Ul e evidenziano circa 7700 lavoratori 'salvaguardati' con la cassa a zero ore per quattro mesi. Le ore di ammortizzatori con causale Covid nel quadrimestre sono 5 milioni 235 mila 724, come dire 65 mila ore al giorno.

Lavoro, ammortizzatori sociali: sforati 5 milioni di ore tra aprile e luglio. 

Un totale di oltre 5 milioni di ore di ammortizzatori sociali con causale Covid-19 e circa 7.700 lavoratori “salvaguardati” con la cassa a zero ore nel periodo che va da aprile a luglio 2020.

Sono cifre spaventose quelle che emergono dall’elaborazione della Uil sui dati diffusi dall’Inps e riguardanti l’ammontare di ore di cassa autorizzate nel periodo della pandemia.

I dati

Analizzando i dati, in Valle d’Aosta le ore di ammortizzatori sociali con causale Covid-19, nel quadrimestre aprile-luglio, hanno raggiunto la quota monstre di 5.235.724 ore, pari a circa 65 mila ore al giorno.

Di queste, 2.120.718 ore sono state di cassa ordinaria, 2.095.913 di FIS (fondo di integrazione salariale presso l’Inps) e 1.019.093 ore di cassa in deroga.
Secondo le stime stilate dalla Uil su dati Inps, nel periodo preso in considerazione, i lavoratori «salvaguardati» a zero ore ammontano a 7.700: 3.119 dalla cassa ordinaria, 3.082 dalla FIS e 1.499 dalla cassa in deroga.

Preoccupante anche il dato nazionale, che vede un ammontare di 1.286.964.202 ore di cassa ordinaria, 785.018.412 di FIS e 470.755.910 di cassa in deroga, per un totale di 2.542.738.524 ore.

Per quanto riguarda le macro aree, il Nord registra 834.781.935 di cassa ordinaria, 487.994.979 ore di FIS e 269.743.041, per un totale di 1.592.519.955.

Più limitate le cifre per centro Italia e meridione.

Al centro, i dati parlano di 214.744.879 ore di cassa ordinaria, 160.124.814 di FIS, 94.678.878 di cassa in deroga per un totale di 469.548.571 ore.

Nel mezzogiorno, invece, si sono accumulate 237.437.388 ore di cassa ordinaria, 136.898.619 ore di FIS, 106.333.991 di cassa in deroga e un totale di 480.669.998 ore.

Spacchettando i vari mesi, si può notare come dopo il boom di aprile (835.236.798 ore totali di ammortizzatori) e di maggio (849.158.943 ore totali), le cifre siano dimezzate a giugno (408.742.259 ore), ma sono in lieve risalita a luglio (449.600.524).

Il commento

Ivana Veronese, segretaria confederale UIL

Non troppo ottimistico il commento di Ivana Veronese, segretaria confederale della Uil, che ricorda come, complessivamente, «nei primi sette mesi dell’anno si raggiungono oltre 2,7 miliardi di ore autorizzate di cassa integrazione, di cui il 97,4% con causale Covid-19 richieste nel quadrimestre aprile-luglio – sottolinea -.
Ai primi tre posti di una classifica regionale, troviamo la Lombardia (641 milioni di ore), seguita da Veneto (314 milioni) ed Emilia Romagna (258 milioni)».

Parlando dei vari settori, secondo la Uil «i mesi di lockdown si sono fatti particolarmente sentire nel commercio all’ingrosso e al dettaglio (405 milioni di ore), attività immobiliari e servizi alle imprese (293 milioni), alberghi e ristoranti (264), fabbricazione di macchine (245), metallurgia (231) e costruzioni (204) – conclude Veronese -.

Nonostante la cassa integrazione stia svolgendo in questo momento un fondamentale ruolo da ‘salvagente’, per tantissimi lavoratori permane la necessità di affrontare la riforma degli ammortizzatori sociali, insieme a una efficace ed efficiente funzionalità delle politiche attive»
.

(alessandro bianchet)

 

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