Elezioni, Salvini (Lega): «La Valle merita di più e di meglio»
In 1500 (dato Digos) ad applaudire il 'Capitano' in piazza Chanoux , anche qualche fischio e uno striscione dal municipio Bella Ciao
Elezioni, Salvini (Lega): «La Valle merita di più e di meglio». «Orgogliosi, come Lega, di avere la coscienza pulita: la Valle d’Aosta merita di più e di meglio. A noi la ‘ngrangheta fa schifo e fanno schifo i suoi voti». Lo ha scandito il segretario nazione della Lega Matteo Salvini arrivato in piazza Emilio Chanoux ad Aosta poco dopo le 19 per sostenere i candidati alle elezioni regionali e comunali del 20 e 21 settembre, riferendosi la sentenza di condanna dei cinque imputati nel processo Geenna su una presunta locale di ‘ndrangheta ad Aosta.
Avant tout les valdôtains
Ha rincarato: «Dovrebbe sparire dalla Valle d’Aosta chi ha abusato dell’autonomia». E’ scattato un applauso scrosciante dai quasi duemila simpatizzanti accorsi in piazza, in uno sventolio di bandiere e striscioni ‘Avant tout les valdôtains’. E arrivato anche qualche fischio e si è sentito levare il grido ‘buffone’. «Alla sinistra rimane il fischietto» commenta serafico e ironico Salvini e additando i contestatori rincara: «sono rimasti bambini. Alle minacce e insulti non rispondo più» e tira dritto: «Andrò a processo anch’io perché ho bloccato una nave di migranti e lo rifarei».
Poi incitando la folla scandisce: «Riporteremo in Valle d’Aosta sicurezza, diritto alla scuola, al lavoro e alla pensione. Se il Pd e 5S tornano a tirare in ballo la legge Fornero la Lega farà le barricate. Riporteremo il diritto alle tradizioni, alle radici e alla famiglia». Poi arriva la pioggia e Salvini si affretta a chiudere: «Domenica i valdostani servono sani mica con febbre e raffreddori.
Allentata la sorveglianza un gruppo di manifestanti di ‘La Valle non si lega’ ha manifestato ai piedi del palco dove Salvini si era concesso ai giornalisti prima dei selfie sotto i portici del municipio. Intanto con un blitz è comparsa una figura sul balcone del municipio che con rapidità ha srotolato uno striscione ‘Bella Ciao’ per dileguarsi.
Gli interventi
Prima dell’arrivo di Salvini sono intervenuti il segretario regionale del Carroccio Marialice Boldi, il candidato sindaco di Aosta Sergio Togni e alcuni consiglieri regionali.
«Se ci aiutate, libereremo la Valle d’Aosta da un’amministrazione che ha portato forse la migliore regione in Italia a essere additata come covo di ‘indranghetisti» ha esordito Boldi, arringando la folla. Ha ricordato: «Nessuno di noi ha cambiato casacca né si è nascosto dietro simboli non riconoscibili. Li abbiamo costretti a elezioni anticipate. Ora dipende da voi la riscossa per la Valle d’Aosta».
Ha chiesto una «svolta per la città di Aosta» il candidato sindaco Togni. «Noi vogliamo un città più bella dove i diritti non si devono pietire, più equa e trasparente. Abbiamo un progetto limpido e concreto».
Lancia una frecciatina ai partecipanti alla contro manifestazione ‘La Valle non si lega’ Andrea Manfrin: «Dove erano queste coscienze democratiche quando arrestavano i consiglieri, quando si dimetteva il presidente della Regione. I quattro gatti sempre contro tutto non sono neppure stati in grado di presentare una documentazione corretta per partecipare alle elezioni», dice riferendosi ad Adu.
Per Luca Distort «la Valle d’Aosta ha bisogno di persone che credono nell’onore, che hanno idee, cuore e coraggio e, oggi, anche esperienza».
Roberto Luboz scandisce: «La Lega difenderà sempre e in ogni assise l’autonomia e il federalismo».
Diego Lucianaz si appella a Emile Chanoux che «si è battuto contro il nazifascismo e per la nostra cultura».
Stefano Aggravi con solennità afferma: «Siamo a firmare, noi candidati, che difenderemo con ogni energia e ogni forza le nostre prerogative statutarie e l’autonia». I candidati in platea si alzano e giurano solennemente.
Per Paolo Sammaritani «è una vergogna che si sia dovuto ricorrere alla preferenza unica e alla centralizzazione dei poli di scrutinio per evitare il controllo dei voti».
Conclude Nicoletta Spelgatti ringraziando Salvini «perché ci lascia la libertà di decidere» e lo accoglie sul palco.