Coronavirus: il giornale si può leggere al bar, però…
Per mercoledì 7 ottobre è atteso un nuovo DPCM che detterà le misure che ci accompagneranno in autunno. Ci sono ancora limitazioni, dai gesti della quotidianità ai viaggi per turismo.
Coronavirus: il giornale si può leggere al bar, però…
«L’Italia non si può definire a basso rischio. Dobbiamo mantenere i piedi per terra e continuare a investire sulla linea della prudenza. E’ ancora dura e i prossimi mesi non saranno facili. Servirà l’impegno di tutti».
Sono le parole del ministro della Salute Roberto Speranza durante un lungo confronto in videoconferenza, giovedì scorso, con i ministri della salute di Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna e Olanda e che ha avuto come argomento cardine la crescita costante dei numeri del contagio in Europa.
Sul bel Paese, il giudizio positivo del Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie che ha indicato l’Italia come «Paese a basso rischio» non convince il ministro della Salute che predica prudenza.
Dovrebbe arrivare la prossima settimana – parrebbe mercoledì 7 ottobre – il nuovo DPCM che detterà nuove regole per l’autunno.
La strada per la normalità, intesa come pre-Covid appare comunque ancora lunga e sono ancora parecchie le limitazioni.
L’ultimo DPCM ha ‘aperto’ a cinema, teatri, palestre, pur con regole su capienze, distanziamento, prenotazioni e accesso muniti di mascherina. Ha anche consentito, dopo la campagna di protesta #loveisnottourism, il ricongiungimento per le coppie non sposate che non vivono nello stesso stato, «purchè abbiano una relazione affettiva comprovata e stabile pur non conviventi».
La capienza dei mezzi di trasporto pubblico è stata aumentata all’80%, con la possibilità – per favorire il trasporto scolastico – di una capienza del 100% se il tragitto non supera i 15 minuti, con passeggeri muniti di mascherina ovviamente.
Per i voli, la capienza è al 100% ma in aeroporto, durente le operazioni di imbarco e sbarco e durante il volo è sempre obbligatoria la mascherina.
Giornali al bar o dal parrucchiere
Così come stabilisce l’ultimo provvedimento del presidente della Regione Renzo Testolin, l’utilizzo dei quotidiani e delle riviste per la clientela è consentito esclusivamente in una postazione o tavolo dedicato, dotato di gel igienizzante per le mani.
La possibilità di leggere il giornale al bar però si scontra con la realtà: impossibile controllare che ogni avventore rispetti le regole.
Confermano Massimo Pascarella, titolare del bar La Vallée di via Gramsci e Mario Donato del Bar 3ndy di via Promis, ad Aosta: «nonostante questa possibilità, non teniamo i giornali. Non abbiamo né il modo né il tempo di controllare che ogni avventore utilizzi il gel e lasci il giornale in un apposito tavolo. Non possiamo fare le sentinelle. Avere il giornale è un senza dubbio un servizio molto gradito dai clienti, ma non possiamo rischiare sanzioni, già spesse volte dobbiamo fare i poliziotti perchè l’obbligo della mascherina sia rispettato».
Le altre limitazioni
Sono ancora a porte chiuse gli eventi sportivi, secondo i calendari decisi dalle federazioni di riferimento.
Non solo gli stadi, restano chiuse anche le discoteche e le sale da ballo.
Nelle attività di somministrazione di cibi e bevande, è possibile organizzare catering, modalità a buffet oppure self service ma deve esserci personale addetto a presidiare e distribuire gli alimenti, fatta salva la distanza di sicurezza tra le persone in fila.
A messa, non ci si può scambiare il segno di pace.
In alcuni ambulatori o strutture territoriali, non sono ancora possibili tutte le prestazioni erogate ante Covid per ragioni di sicurezza, per evitare l’affollamento di consultori e poliambulatori.
Limitazioni sono ancora presenti per i viaggi.
Per gli spostamenti, le regole sono diverse, a seconda dello stato di provenienza o destinazione e delle motivazioni del viaggio.
Per alcuni Paesi, è prevista la quarantena.
Il DPCM di inizio luglio è stato aggiornato con il decreto del 7 settembre che non permette l’ingresso in Italia da Armenia, Barhein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana.
Gli spostamenti dall’Italia verso questi Paesi sono consentiti solo per motivi di lavoro, salute, studio o urgenza e non sono ammessi spostamenti per turismo.
Tra le tante limitazioni, quelle legate ai gesti quotidiani e agli ambienti scolastici e di lavoro: il lavoro in gruppi o a coppie, scambiarsi libri o materiale di cancelleria, per esempio, ma anche offrire la merenda, avere un compagno di banco, dare il ‘cinque’ in palestra, darsi la mano e abbracciarsi.
(c.t.)