Legge anti-DPCM: da Fipe-Confcommercio pieno sostegno a Lavevaz, ma i centri estetici restano al palo
Dopo l’approvazione della legge anti-DPCM arriva da Fipe-Confcommercio pieno sostegno al presidente della Giunta Erik Lavevaz. Viene stigmatizzata l’astensione dell’assessore al Commercio Jean-Pierre Guichardaz. Restano ancora al palo i centri estetici. L’associazione
Dominidiato: «Rammarico per quelle forze politiche che non hanno compreso la crisi»
«La nostra presa di posizione è costruttiva e finalizzata a realizzare azioni condivise per salvare il salvabile del comparto: ristoranti, bar e turismo regionale – commenta il presidente di Fipe-Confcommercio Graziano Dominidiato -. Nutriamo solo rammarico per quelle forze politiche che non hanno evidentemente compreso la crisi drammatica che sta attraversando un intero comparto; quello del commercio, dei pubblici esercizi e del turismo in generale».
«Non facciamo politica, difensiamo gli interessi e i diritti degli associati»
«Confcommercio – Fipe VdA non vuole fare politica; ma si occupa esclusivamente della difesa degli interessi e dei diritti dei propri associati e per questo manifestiamo grande dispiacere e rammarico per la posizione assunta dal nostro assessore che di fatto si è dissociato dal Consiglio Regionale e dalla maggioranza di cui fa parte», prosegue Dominidiato.
Il presidente ribadisce il «forte sostegno» al presidente Lavevaz. Chiede inoltre «per il bene dell’economia valdostana e la salvaguardia delle imprese, sempre nel RIGOROSO rispetto dei protocolli per la salute delle persone, di adoperarsi per la salvaguardia di chi crea occupazione, crea ricchezza e distribuisce reddito al sistema Valle d’Aosta».
«Disciplinare quanto prima le aperture»
«Ora – conclude Dominidiato -, ci aspettiamo che il Presidente della Regione dia immediatamente corso alla legge regionale approvata oggi e disciplinare quanto prima le riaperture. Come fatto in estate per le località marittime, anche noi siamo pronti ad aprire le attività e strutture in montagna in totale sicurezza. Cosa sarebbe successo se in estate avessero chiuso spiagge e porti? Evidentemente c’è chi a livello nazionale preferisce chiudere sotto la chiave dei decreti l’inverno e la stagione turistica invernale applicando due pesi e due misure. Tutte le aziende dei settori che rappresentiamo e in generale tutte le attività che gravitano intorno all’indotto turistico non sono più nella possibilità di reggere ulteriori limitazioni».
Centri estetici ancora chiusi
Dai Giovani Imprenditori di Confcommercio VdA, però, arrivano due lettere. Entrambe sono firmate dalla presidente Amina Bodro e chiedono la riapertura di centri estetici e, parzialmente, delle palestre, specificatamente per i personal trainer.
Per quanto riguarda i servizi alla persona, la presidenza aveva annunciato un provvedimento dopo che lunedì erano stati esclusi dall’ordinanza 519. Da lunedì sera, però, l’intervento non è ancora arrivato.
«Abbiamo scritto una lettere ieri mattina, ma non abbiamo avuto risposte – spiega Bodro -. Lo comprendiamo, però, immaginiamo sia stata una giornata calda in Regione. Chiediamo però una spiegazione su come è stata gestita la comunicazione di questa situazione. Vogliamo anche rimarcare che un errore, che può capitare a tutti di commettere, colpisce una categoria già in sofferenza».
Nella missiva viene rimarcato anche il problema dell’abusivismo «che sta diventando dilagante».
I personal trainer
Nella seconda lettera, si chiede anche la possibilità di una riapertura parziale delle palestre. Questo consentirebbe di fruire del servizio di personal trainer, dove «il rapporto 1:1 permette senza alcun problema il rispetto delle distanze sociali».
Secondo Confcommercio, l’attività dei personal trainer sarebbe possibile in sicurezza; nel rispetto del numero massimo di clienti in base alla metratura delle strutture.
Bodro rimarca che «il settore sta soffrendo molto a causa di questa nuova chiusura e i costi per il mantenimento delle attività sono alti a causa delle spese fisse».
(t.p.)
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