Coronavirus: il Consiglio dei Ministri impugna la legge ‘anti Dpcm’ della Valle d’Aosta
Secondo il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, «tali disposizioni eccedono dalle competenze statutarie e si pongono in contrasto con la disciplina dettata dallo Stato in materia di contenimento e di gestione dell’emergenza epidemiologica, in violazione dei principi costituzionali in materia di tutela della salute, di profilassi internazionale e di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale».
Coronavirus: il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge ‘anti Dpcm’.
Il Consiglio de Ministri ha impugnato la legge 11 del 9 dicembre 2020, recante «Misure di contenimento della diffusione del virus SARS-COV-2 nelle attività sociali ed economiche della Regione autonoma Valle d’Aosta in relazione allo stato di emergenza» in quanto – si legge sul sito del Governo – «le disposizioni contenute nell’articolo 2, commi 4, 6, 7, 9, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 18, 20, 21, 22, 23, 24 e 25, nell’articolo 3, comma 1, lettera a), e nell’articolo 4 consentono la riapertura sul territorio regionale di una serie di attività che, al momento, in forza delle disposizioni del DPCM3 dicembre 2020, sono inibite o comunque fortemente limitate sul territorio nazionale, in ragione dell’emergenza epidemiologica determinata dal diffondersi del Covid-19».
Boccia: misure che eccedono dalle competenze statutarie
Secondo il Ministero per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia, che ha proposto l’impugnativa «tali disposizioni eccedono dalle competenze statutarie e si pongono in contrasto con la disciplina dettata dallo Stato in materia di contenimento e di gestione dell’emergenza epidemiologica, in violazione dei principi costituzionali in materia di tutela della salute, di profilassi internazionale e di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale, di cui all’articolo 117, secondo comma, lettere m) e q), e terzo comma, della Costituzione, dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza di cui all’articolo 118, primo comma, della Costituzione, e del principio di leale collaborazione, desumibile dagli articoli 117, 118 e 120 della Costituzione, nonché in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera h), della Costituzione, in materia di ordine pubblico e sicurezza».
La legge regionale impugnata, cosiddetta ‘anti Dpcm’ era stata approvata dal Consiglio regionale mercoledì 2 dicembre con i voti favorevoli di Lega e Autonomisti; il centrosinistra si era astenuto.
Impugnata legge Provincia Trento
Tra le venti leggi delle Regioni e Province Autonome, il Consiglio dei Ministri ha bocciato anche quella della provincia autonoma di Trento in materia di concessioni per derivazione delle acque a scopo idroelettrico.
(c.t.)