Coronavirus, Valle d’Aosta zona arancione: ecco cosa si può e non si può fare
Eventuali allentamenti non avverranno a breve: le Regioni appena 'declassate' nelle zone più restrittive non potranno accedere a fasce più permissive prima di due settimane
Coronavirus, Valle d’Aosta zona arancione: ecco cosa si può e non si può fare.
La Valle d’Aosta, da domenica 17 gennaio, è zona arancione. E’ quanto previsto dall’ordinanza che il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà a breve.
Ma la regione alpina non sarà l’unica a trovarsi nella classificazione tra il giallo e il rosso. Quasi tutta Italia infatti retrocede in zona arancione; oltre a Calabria, Emilia-Romagna e Veneto (già nella fascia da una settimana) vi sono ora anche Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia e Umbria. Va peggio a Sicilia, Lombardia e provincia autonoma di Bolzano, che finiscono in area rossa.
Eventuali allentamenti non avverranno a breve: le Regioni appena ‘declassate’ nelle zone più restrittive non potranno accedere a fasce più permissive prima di due settimane. Le ordinanze che assegnano le nuove zone entreranno in vigore domenica 17 gennaio e solo per sabato 16 resta valida l’attuale colorazione; quindi la Valle d’Aosta sarà gialla.
Cosa si può e non si può fare
In attesa di un’eventuale ordinanza del presidente della Regione Erik Lavevaz, con l’ingresso in zona arancione bar e ristoranti si trovano nuovamente costretti a chiudere; resta comunque possibile effettuare l’asporto (fino alle 18 per i bar e attività con condice ATECO 56.3 e 47.25 e fino alle 22 per la ristorazione) e la consegna a domicilio.
Restano aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande delle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade e negli ospedali.Chiusi nei festivi e prefestivi i negozi i centri commerciali, mentre restano aperti i negozi al dettaglio.
Per quanto riguarda gli spostamenti, rimane in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino; confermato il divieto di muoversi tra regioni. Stando all’ultimo DPCM, è possibile muoversi tra comuni con un massimo di 5 mila abitanti.
Come già previsto durante le festività natalizie, è ancora consentito (una sola volta al giorno) andare a trovare amici e parenti; resta il limite di due persone oltre a quella già conviventi all’interno dell’abitazione.
Sempre valide se ormai note eccezioni ai divieti di spostamento: comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune.
Ancora chiusi musei, mostre, cinema e teatri, così come palestre e piscine; aperti invece i centri sportivi (si può praticare solamente sport non di contatto).
QUI il nuovo DPCM.
(f.d.)