Enti locali: la Legge Realacci aiuta i Comuni valdostani
comuni
di Cinzia Timpano  
il 29/01/2021

Enti locali: la Legge Realacci aiuta i Comuni valdostani

Tutti i Comuni, eccetto Aosta, potranno usufruire dei finanziamenti previsti dalla legge nata per sostenere le piccole amministrazioni non appena un Decreto predisporrà il piano di interventi. A disposizione di 5518 piccoli Comuni italiani, 160 milioni di euro in sei anni

Enti locali: la Legge Realacci aiuta i Comuni valdostani. 

Tutti i piccoli Comuni della Valle d’Aosta compresi tra i beneficiari della cosiddetta Legge Realacci.

L’elenco dei 5518 piccoli Comuni italiani che potranno beneficiare dei finanziamenti è stato approvato ieri, giovedì 28 gennaio, in sede di Conferenza unificata.

Tra questi, tutti i Comuni valdostani, a eccezione del capoluogo che supera i 5 mila residenti.

Spiega il presidente del Celva Franco Manes: «73 piccoli Comuni valdostani potranno usufruire dei finanziamenti previsti da una legge che è nata per sostenere le piccole amministrazioni del Paese, l’ultimo miglio istituzionale delle aree interne e marginali.

È un modo per dare concretezza all’autonomia che l’ordinamento costituzionale riconosce ai Comuni, ma che, troppo spesso, si fa fatica a realizzare in assenza di adeguate risorse».

Per rendere operativa la fase di utilizzo delle risorse dovrà essere emanato un altro Dpcm che predisporrà il Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli Comuni e fisserà le priorità degli interventi, da realizzare con il Fondo  ad hoc la cui dotazione attuale ammonta a 160 milioni di euro in sei anni e al quale avranno accesso i 5518 piccoli Comuni individuati.

L’appello dell’Anci

Il presidente del Celva Franco Manes condividel’appello del vice presidente vicario dell’Anci Roberto Pella: «dobbiamo procedere rapidamente nei tempi di attuazione, ma anche aumentare le risorse disponibili. 
Prioritari per i piccoli Comuni valdostani – dice – sono gli interventi mirati a ridurre il digital divide tra i territori, il mantenimento dei servizi essenziali».

Tra gli esempi citati da Manes, gli esercizi di prossimità, le scuole di villaggio, gli sportelli postali e bancari e medici di base ma anche la valorizzazione del patrimonio ambientale e forestale, lo sviluppo di una green economy e la tutela delle produzioni tipiche.

Nella foto in alto (archivio), una veduta di Bard – il comune valdostano più piccolo – in occasione del Marché au Fort.
(c.t.)

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