Moda, dalle Fiabe nel Bosco alle Drag Queen: i sogni di stoffa di Manuel Bagna
Il valdostano, nato come cosplayer, ha dato vita a Torino a LaMalcostume, il marchio che contraddistingue le sue creazioni
Moda, dalle Fiabe nel Bosco alle Drag Queen: i sogni di stoffa di Manuel Bagna.
Il valdostano, nato come cosplayer, ha dato vita a LaMalcostume, il marchio che contraddistingue le sue creazioni.
La storia di Manuel
Un sogno maturato in adolescenza, tra i banchi dell’Istituto di moda Mara Scalon di Torino, dove Manuel Bagna, in arte LaMalcostume, ha raggiunto il traguardo del diploma, per poi iniziare una carriera come costumista.
Nato ad Aosta nel 1995, ma trapiantato nel capoluogo piemontese per studio, il suo percorso lavorativo lo ha portato in luoghi importanti, come il Teatro Regio di Torino.
Il cosplay
Il giovane costumista è sempre stato affascinato da tutto ciò che è lavoro artigianale e manuale e il primo vero incontro con i costumi di scena arriva a 17 anni, quando scopre il mondo del cosplay (gli appassionati che indossano costumi di eroi di fumetti o film, ndr)
«Inizio, così, a cucire in maniera molto amatoriale, finché non decido di iscrivermi a un corso di cucito comunale in Valle d’Aosta, imparandone i rudimenti. Dopodiché, vengo preso sotto l’ala di una sarta di Aosta, Viviana Soliman, della sartoria S’Arté di Aosta. Dopo un anno di scuola serale e cucito, decido che il liceo non è la mia strada e mi ritiro per iscrivermi al Mara Scalon di Torino, il mese successivo. Dopo il diploma con lode, mi trasferisco a Torino definitivamente».
I primi costumi
Le soddisfazioni non tardano ad arrivare. «Ho lavorato per il cortometraggio Gorchlach: The Legend of Cordelia, come scenografo per il Teatro Regio, per le opere Il Nabucco e Violanta, ho realizzato dei costumi veneziani finiti sul National Geographic e, per due anni, ho realizzato i costumi per il Barolo Fashion Show».
LaMalcostume
Il nome d’arte, LaMalcostume nasce nel 2018 «perché volevo identificarmi con un nome più adatto alla mia evoluzione e al nuovo tipo di clientela. Dato che i miei abiti erano estremamente eccentrici, tanto da sfidare la buon costume, ho optato per LaMalcostume, quasi come per auto-ironizzare sul mio stile di lavoro».
Le Drag Queen
La professione del costumista è molto stimolante e Manuel è versatile, tanto da riuscire a creare abiti per il teatro dedicato ai bambini quanto eccentrici capi studiati per gli show delle Drag Queen. «In questo caso eccesso ed innovazione sono le parole chiave. Alcuni tra gli abiti più spettacolari ed assurdi che ho mai realizzato, sono stati per concorsi e show drag queen. È iniziato quasi per caso, quando al Gay Pride ho dato il mio biglietto da visita ad alcune drag che sfilavano, mentre il passaparola ha fatto il resto».
Le Fiabe nel Bosco
La collaborazione con Stefania Tagliaferri, registra teatrale di Palinodie, inizia invece con la pièce Monsieur de la Flore per cui realizza un copricapo e delle spalline con elementi del sottobosco. «Da quel momento non abbiamo mai smesso di collaborare – racconta Manuel – fino alla bellissima avventura di Fiabe nel Bosco. Per i costumi di questi spettacoli, abbiamo voluto comunicare molto con colori e volumi, essendo il tutto pensato per i bambini. Essendoci sempre solo due attori sul palco, abbiamo puntato su costumi che distinguessero bene le figure tra loro. Abbiamo preso ispirazione dalle fiabe tradizionali, distaccandoci dalla controparte disneyiana. Nel caso specifico del Mostro dalle 14 corna, per esempio, mi sono lasciato ispirare dalle illustrazioni dei Beholder, dei manuali di Dungeons & Dragons».
Il futuro
Il passo verso un atelier tutto suo è breve. LaMalcostume, infatti, ha in previsione un laboratorio di creazioni proprio a Torino.
«Sto lavorando, per l’apertura che avverrà ad inizio 2022, a un laboratorio che ospiterà due brand oltre al mio, molto diversi tra loro, che offriranno dall’haute couture su misura, fino al fast fashion in taglia. È, quindi, adatto a persone più eccentriche, così come a persone per cui la parola chiave è semplicità. L’idea è quella di riuscire a costruire una ragnatela di collaborazioni tra artigiani, artisti e lavoratori del settore moda e intrattenimento».
Tra i tanti sogni ancora da realizzare, ce n’è uno molto ambizioso.«La massima aspirazione sarebbe riuscire a costumare un musical di Broadway, magari proprio Wicked, il mio musical preferito. Il mio sogno nel cassetto è che questo laboratorio sia solo il primo passo di una lunga carriera».
(rossella scalise)