Aosta Capitale, il Comune batte cassa in Regione e chiede 30 milioni
Approvato l'ordine del giorno della minoranza; si chiede anche l'istituzione di un tavolo di lavoro e la possibilità di avere libertà di manovra con stanziamenti in parte corrente
Rifinanziare la legge Aosta capitale dell’Autonomia anche oltre il 2024, almeno per altri dieci anni, per un totale di 3 milioni di euro annui, «orientati prevalentemente su parte corrente senza vincolo di destinazione» e a tal fine aprire un tavolo di confronto con la Regione.
Insomma, il consiglio comunale aostano unisce le forze e, prendendo spunto da un ordine del giorno promosso dalla minoranza, prova a battere cassa a Place Deffeyes per far fronte alle ormai croniche difficoltà dell’ente per sostenere le spese di gestione della macchina.
Il riferimento, ovviamente, va alla legge “Aosta Capitale dell’Autonomia”, di “giordaniana” memoria, che fino al 2021 (poi prorogati al 2024) avrebbe dovuto portare 15 milioni di euro nelle casse aostane, poi venendo ridotti di 300 mila euro annui, per un totale rimanente di 12 milioni in conto capitale.
L’ordine del giorno
A presentare l’ordine del giorno, ovviamente, è stato l’ex sindaco Bruno Giordano, che ha ricordato come «sia necessario aprire un tavolo di confronto per assicurare erogazioni sufficienti ad assicurare livelli di servizio ottimali».
Il consigliere del Carroccio ricorda come «il profilo peculiare di Aosta» fosse già definito dalla legge regionale 3/1992. Secondo Giordano, infatti, non «ci si può esimere dal considerare» tutti i contesti presenti sul territorio aostano «a utilizzo di tutti i cittadini valdostani».
Gli esborsi per i servizi sovracomunali
Ricordati i «135.800 veicoli in transito ogni giorno sul cordone urbano», l’ex primo cittadino fa i “conti della serva”, evidenziando come tra personale ausiliario della scuola (970 mila euro), illuminazione delle strade ad alto scorrimento (54 mila 360 euro), uffici giudiziari e palazzo di giustizia (250 mila euro), impianti sportivi di interesse regionale (150 mila euro), Cittadella dei Giovani (700 mila euro) e interventi sulla viabilità (700 mila euro), si raggiunge «una spesa totale di 3 milioni 400 mila euro».
Giordano evidenzia come queste cifre siano «lo specchio dell’impegno che il Comune profonde per assicurare a tutta la Regione le migliori garanzie sui servizi», ma sottolinea anche le politiche dell’amministrazione volte a tagliare drasticamente tutta la parte di «spese correnti», senza peraltro riuscire a incidere in maniera risolutiva «sulla rigidità dei bilanci».
Ma siccome è necessario «mantenere la funzione del sistema città», l’ex primo cittadino ribadisce la necessità di «chiedere alla Regione finanziamenti tali da poter erogare servizi», nonché un confronto per ottenere la continuazione del concorso regionale «alle spese sovracomunali».
Il collega di partito, Sergio Togni, evidenzia come sia «fondamentale che la Regione investa in Aosta – dice -, dopo che negli anni passati, anche per motivi elettorali, sono state spesso create cattedrali nel deserto in comuni lontani, creando peraltro appesantimenti nei bilanci degli enti».
Per questo Togni crede che «sia fondamentale dare ad Aosta quello che merita; chiediamo questi 3 milioni, ma bisognerà che poi diventino anche 4 o 5».
Il sindaco
Condivide l’impianto dell’ordine del giorno il sindaco Gianni Nuti che, alla luce della «cifra che pesa sul Comune, rispetto ai bisogni dell’intera Regione» ritiene condivisibile «richiedere un finanziamento di 3 milioni di euro».
Ma Nuti va oltre. «Sappiamo che la sofferenza maggiore è sulla parte corrente – continua -, visto che per gli investimenti si può contare anche su finanziamenti e bandi di altre istituzioni o enti, ed è qui che bisogna intervenire».
Considerato il «17.48% di riparto tarato in modo discutibile», Nuti ritiene quindi «strategico proseguire in questo discorso», ricordando però come la riduzione «da 15 a 12 milioni» sia stata dovuta «al reperimento di fondi extra regionali (leggi, ad esempio, Montlfeury ndr.)».
(alessandro bianchet)