Coronavirus: gli assistenti sociali valdostani chiedono il vaccino
Il consiglio regionale dell'Ordine degli assistenti sociali segnala «la scarsa attenzione da parte delle istituzioni nello stilare il piano vaccinazioni che con contempla gli assistenti sociali, se non i pochi professionisti dipendenti dell'azienda Usl».
Coronavirus: gli assistenti sociali valdostani chiedono il vaccino.
Gli assistenti sociali valdostani segnalano «la scarsa attenzione da parte delle istituzioni nello stilare il piano vaccinazioni nella nostra regione, che fino a ora, non contempla gli assistenti sociali tra le professioni alle quali dare priorità».
Solo i professionisti dipendenti dell’azienda Usl – che rappresentano una minima parte della comunità professionale – 7/8 persone che lavorano in ospedale e al Ser.D – sono stati vaccinati.
«Come già accaduto in passato, non si riconosce la nostra professione come afferente all’area socio-sanitaria – spiega la presidente del Consiglio regionale dell’Ordine degli assistenti sociali Anna Jacquemet -.
Noi riteniamo invece, al pari di altri professionisti dell’area socio-sanitaria, come ad esempio gli psicologi, che la vaccinazione sia un presupposto imprescindibile per garantire la maggiore sicurezza possibile in tutti gli ambienti di lavoro.
La nostra attività professionale si esercita non solo nelle sedi lavorative, ma anche al domicilio dei nostri utenti, con una esposizione al rischio che aumenta.
«Abbiamo pazientemente atteso l’esordio della campagna vaccinale e le priorità stabilite dal Piano regionale dei vaccini – commenta Anna Jacquemet – ma adesso riteniamo sia giunto anche il nostro turno.
Chiediamo pertanto che il Piano vaccinazione regionale sia integrato, consentendo a tute le assistenti sociali di potersi immunizzare in via prioritaria».
Le assistenti sociali valdostane iscritte all’Ordine degli assistenti sociali della Valle d’Aosta sono un’ottantina.