Marco Albarello: «Contatti con la Fisi, il fondo azzurro è a un punto di non ritorno»
Il campione olimpico e mondiale non esclude un ritorno in nazionale dopo l'addio di Selle, ma puntualizza: «Bisogna pesantemente mettere mano a un ambiente logoro»
L’addio di Marco Selle alla nazionale di fondo ha riportato sotto i riflettori Marco Albarello. Subito dopo l’annuncio, il nome del campione di Courmayeur ha ricominciato a circolare.
Lui, come sempre, non si nasconde, ma, altrettanto abitualmente, parla senza peli sulla lingua e non usa giri di parole.
Albarello, nove medaglie tra Olimpiadi e Mondiali, è stato direttore tecnico dal 2002 al 2007; a Torino 2006 ha regalato all’Italia tante soddisfazioni.
Marco Albarello: «Con la Fisi ci sono stati contatti, ma siamo troppo indietro per parlare di una trattativa»
Albarello non è stupito dalla chiusura del regno di Marco Selle. «Questa situazione era nell’aria da tempo – dice -. Raccogliamo i risultati di una mala gestione che dura dal 2010. Non posso negare che c’è un interessamento da parte della Fisi, ma in questo momento non ci sono elementi concreti. Contatti ci sono stati, ma siamo troppo indietro per parlare di una trattativa. Per me non è un periodo facile, vivo un profondo malessere per lo stato del fondo in Italia, mi fa tanto male quello che sta succedendo al mio sport. Fino al 2019 non ero nemmeno più riuscito a farmi una sciata con il cuore leggero. Due anni fa, a Seefeld, ho riscoperto il gusto di mettere gli sci con gli amici».
Marco Albarello: «Siamo a un punto di non ritorno»
«La soluzione che Selle se ne vada non è quella che risolverà tutti i problemi – aggiunge -. Il fondo italiano è a un punto di non ritorno, bisogna mettere mano a un ambiente logoro. Contatti con la Fisi c’erano già stati l’anno scorso, i problemi non sono di adesso e non può essere sempre Federico Pellegrino il salvatore della patria. Chicco rappresenta l’élite, ma dietro di lui cosa c’è? I giovani non riescono nemmeno più a mettersi in luce ai campionati del mondo ed è il segno del profondo malessere dell’ambiente. Un malessere generalizzato, che va ricercato ai piani più alti. Già nel 2010 non ero d’accordo nell’imboccare la strada che ha portato il fondo fino a qui, adesso bisogna fare i conti con le scelte effettuate».
Marco Albarello: «Non c’è tempo da perdere, le Olimpiadi di Milano Cortina sono domani»
«Non c’è tempo da perdere – tuona Albarello -. Il mondo dello sport va veloce, è come se le Olimpiadi di Pechino 2022 ci siano state due anni fa e quelle di Milano Cortina 2026 vadano in scena domani. Bisogna cercare di fare un bel fuoco con la legna che abbiamo. Ma va cambiato indirizzo, va modificata totalmente la concezioni di rivalità, di chiacchiericcio. Tutto questo mi dà fastidio, il fondo è altro, è etica sportiva e umana, mi fa male al cuore vedere questa situazione».
Marco Albarello: «Muoversi a livello internazionale per ridare interesse al fondo»
«E bisogna muoversi anche a livello internazionale, dove ci sono altri problemi – continua -. Sta per cambiare il presidente della Fis e si devono prendere precauzioni per evitare che il prodotto fondo perda ancora più interesse. Bisogna saper cambiare i format, invertire il trend degli ultimi due o tre anni. E come Valle d’Aosta dobbiamo saper tornare a vestire i panni degli attori protagonisti di questo sport. Cogne è stato un successo pazzesco, riconosciuto a livello globale, ma deve avere continuità».
Marco Albarello: «Ripartire da un grande tavolo dello sci di fondo»
Albarello ha chiara la strada da seguire. «Ci deve essere una coesione molto forte tra comitati, gruppi sportivi militari e federazione – dice -. Si dovrebbe creare un grande tavolo dello sci di fondo attorno al quale parlare chiaro, magari sbranarsi e far volare gli stracci, per poi uscire con una linea e una persona che decide e che fissi degli step per fare delle verifiche. Il fondo italiano ha la necessità di ritrovare quella serenità che c’era quando si facevano risultati. Senza quella, i risultati non torneranno mai. Ci deve essere la consapevolezza di poter fare tanti piccoli risultati che ti portano a ottenere quello grande».
Marco Albarello: «La vedo molto grigia»
«La vedo molto grigia perché la deriva del nostro sport non è stata arginata a tempo debito – non si nasconde il Maresciallo degli Alpini in congedo -. Quando Morzenti mi ha mandato a casa, non poteva fregarmene di meno, ma bisognava lavorare per far appassionare i tecnici, gli atleti, i giovani al fondo. Se non si riesce a tornare ad apprezzare la sana competizione e la gioia di praticare uno sport di fatica, non si arriverà davvero a niente».
Marco Albarello: «Il fondo azzurro deve ritrovare la giusta fame»
«Ci vuole fame ed è per questo che mi sono sempre confrontato con i russi – sottolinea Albarello -. Da loro la vedo, nulla deve essere scontato. Da noi, purtroppo, si creano troppe aspettative nelle nuove leve. Mi riferisco, per fare un esempio, alle Olimpiadi Giovanili, evento dannoso, perché rischia di diventare un punto di arrivo. Ai miei tempi, i traguardi da centrare erano, nell’ordine, i campionati italiani, i Mondiali e le Olimpiadi. Adesso non è più così, tutto sembra scontato».
Marco Albarello: «Ho esternato le mie idee al presidente della Fisi Roda»
«Ho parlato con il presidente Roda, mi è sembrato giusto esternare le mie idee a chi dirige la Fisi – conclude -. Spero di trovare un punto fermo per aprire una grande discussione per il bene del fondo. Parlare di un possibile mio ritorno è prematuro, anche perché bisognerebbe cambiare tanto. Di sicuro non c’è più tempo da perdere».
(davide pellegrino)