Crisi di governo, Marguerettaz a Minelli (Uv): «Lei integralista sui dossier»
Lo ha detto in Consiglio Valle il capogruppo dell'Union valdôtaine, commentando le dimissioni dell'assessora
Crisi di governo, Marguerettaz a Minelli (Uv): «Lei integralista sui dossier». Lo ha detto in Consiglio Valle il capogruppo dell’Union valdôtaine Aurelio Marguerettaz, intervenendo nel dibattito generale sulla presa d’atto delle dimissioni dell’assessora all’Ambiente e Trasporti Chiara Minelli.
L’intransigenza
Punta il dito Marguerettaz contro l’intransigenza di Minelli: «Lei non ha mai un dubbio, non mette mai in discussione il suo pensiero, Lei è sempre dalla parte della regione. Lei ha sottaciuto che cinque del Pcp hanno votato con gli autonomisti sull’ospedale. La sua posizione all’interno del Pcp è minoritaria. E’ un assessorato costruito ad uso e consumo Suo. Lei come politico ha interpretato in modo autentico il pensiero di coloro che l’hanno votata e non dei valdostani. Tutti gli argomenti che Lei ha trattato hanno dietro un Comitato. Lei ha portato avanti in modo integralista le sue azioni. Noi per ore parliamo la riapertura dell’Aosta-Pré-Saint-Didier mentre c’è una crisi nera. Lei ha fatto un lavoro egregio per i suoi elettori. Come assessora Le do un giudizio negativo perché ha interpretato il suo ruolo come una delega, negando il confronto. Nessuno è contro la ferrovia, ma gli investimenti da fare sono molteplici. Quando si è assessori si è assessori non per sé ma per la Valle d’Aosta. Questa maggioranza esiste, non è nel caos. Cercheremo soluzioni senza mortificare gli alleati».
La maggioranza c’è
Paolo Crétier (Pd): «E’ necessario proseguire con questa maggioranza. Bisogna trovare una sintesi. I valdostani hanno bisogno di soluzioni ai problemi e non di rinvii, sostenuti dall’attuale maggioranza. Un confronto serio va fatto: c’è un governo e c’è una prospettiva».
L’opposizione
Stefano Aggravi (Lega): «La celerità, evocata dal collega Crétier, non è stata una buona consigliera. Lo abbiamo detto all’epoca della composizione del governo che sui programma c’erano aspetti irrisolti. Parlo di Cime bianche, che è un esempio così come lo sono l’elettrificazione della ferrovia e l’ampliamento del Parini». Prosegue: «La maggioranza non ha fatto una road map ma è andata avanti tout court – rifiuti e fossil fuel free – ma i nodi vengono al pettine, leggi ospedale».
Marco Carrel (Pla): «Il vostro programma di maggioranza era troppo aperto, con tanti punti lasciati senza una linea. Non vogliamo andare a fare muro contro muro. Chiediamo al presidente Lavevaz chi sta in maggioranza e dove si vuole andare. Il nostro atteggiamento è sempre stato collaborativo, mai fatto un’azione politica contro. Non siamo il gruppo consiliare dei no. Non ci siamo mai tirati indietro. Abbiamo notato troppo spesso divergenza, l’approfondimento fatelo nel più breve tempo possibile. La Valle d’Aosta ha bisogno di obiettivi chiari. L’immobilismo di questi mesi non ci permette di capire dove si vuole portare questa regione».
Imbarazzo
Il consigliere di Pcp Antonino Malacrinò si è detto «imbarazzato: le dimissioni non sono state concordate, né con la maggioranza né con il resto del gruppo. Certo diventa difficile lavorare con chi non si confronta con i suoi compagni e quando le scelte vengono dettate dall’esterno. Pcp è composto da diverse forze politiche: per questo quando si parla a nome del gruppo, gli interventi dovrebbero essere condivisi».
Mediazione
Il capogruppo di AV-SA, Albert Chatrian ha parlato di «un momento surreale per la nostra comunità: non è il momento delle dimissioni, delle rinunce, né dei primi della classe, è il momento di avere ben chiare le priorità e trovare soluzioni, facendo funzionare al meglio la macchina pubblica e restando coi piedi per terra. La politica implica mediazione, avere la voglia di dialogare con gli altri, senza arroccarsi sulle proprie posizioni. La collega Minelli in questi mesi si è impegnata molto, ma talvolta ha dato l’impressione di tendere a scaricare sugli altri le responsabilità scomode e a voler prendere tempo, rinviando le decisioni più delicate. Sono atteggiamenti che chi governa in questo momento storico non può permettersi. La maggioranza, comunque, c’è».
Confronto
Per il capogruppo di VdA Unie, Corrado Jordan, «dispiace dover essere qui a discutere le dimissioni di un Assessore, giudichiamo negativamente i tempi e i modi. Fare parte di una maggioranza, soprattutto se eterogenea, comporta necessariamente una mediazione, e non ci si dimette se non si è d’accordo, soprattutto non lo si fa senza confrontarsi con i gruppi della propria stessa maggioranza. Non si può essere allo stesso tempo forza di lotta e forza di governo. Occorre essere sinceri e riconosco all’Assessora Minelli lo studio e la tenacia nella gestione dei dossier, ma avrebbe dovuto confrontarsi con maggiore fiducia con gli altri gruppi consiliari, senza troppi dogmi precostituiti. Gli autonomisti sono coesi e non mettono in dubbio il programma di Legislatura: la maggioranza c’è, assicuriamo la continuità politica e amministrativa e facciamo sapere ai valdostani che queste dimissioni non ostacolano il nostro lavoro».
Sostegno
La capogruppo di Pcp, Erika Guichardaz, ha detto: «Chiara è una donna forte e tenace, che lotta per le sue idee e valori; per questo è stata spesso tacciata di ideologismo, di integralismo, ma quando una persona lotta per le idee portate avanti da un gruppo di persone è un valore aggiunto per la comunità. Alla base delle dimissioni c’è la volontà di approfondire, di far capire che un progetto nato nel 2010 non può essere pensato per il 2050 e scisso dallo stravolgimento della pandemia. Le regole dopo l’alluvione o il rogo del Traforo del Monte Bianco sono cambiate e analogamente avremmo dovuto trarre degli insegnamenti dalla pandemia. Il Defr inizialmente parlava di dare corso al progetto, la formulazione attuale, votata dalla maggioranza, parla di verificare la compatibilità, riferita proprio ai bisogni della comunità. Mi dispiace che la presa d’atto delle sue dimissioni sia stata così celere, è inaccettabile che non ci sia stato nemmeno il tentativo di congelarle. Personalmente ritengo che lei abbia fatto bene».
(da.ch.)