Carcere di Brissogne: dopo i fatti di Santa Maria Capua Vetere l’Osapp lancia l’allarme
Il sindacato autonomo della polizia penitenziaria stigmatizza quanto avvenuto in Campania, ma mette in guardia sulle condizioni della sorveglianza nel carcere valdostano
Agenti e assistenti a capo dei turni di servizio al posto di sovrintendenti o ispettori nel carcere di Brissogne. Questa la denuncia fatta dall’Osapp della Valle d’Aosta, a pochi giorni dall’emergere dei gravi fatti avvenuti nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere e svelati dall’inchiesta del quotidiano Domani.
La denuncia
Il problema è sollevato dal vice segretario Piemonte-Valle d’Aosta dell’Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria, Carmelo Passafiume, che evidenzia come «all’indomani dei gravi atti di violenza successi nell’istituto di Santa Maria Capua Vetere si fa un gran parlare di come poter prevenire il verificarsi di comportamenti gravi e violenti, si parla di formazione del personale, di prevenzione e di educazione al servizio».
Situazione grave in Valle d’Aosta
E proprio per accendere un faro su questi argomenti, Passafiume denuncia la situazione nel carcere di Brissogne.
«Nella nostra piccola realtà – esclama il vice segretario Osapp -, è giusto che si sappia che a capo dei singoli turni di servizio vi è, come responsabile, personale del ruolo esecutivo degli agenti/assistenti».
Questo, secondo Passafiume, non è dovuto alla «carenza di personale del ruolo sovrintendenti e ispettori», ma piuttosto al fatto che essi «godono di esenzione dai turni notturni, nonostante e direttive ministeriali non riconoscano tale esenzione».
L’allarme
Carmelo Passafiume evidenzia poi come «tale incresciosa situazione è perfettamente a conoscenza del Direttore in Missione attuale e del Provveditore Regionale – conclude -, che a oggi non hanno preso un provvedimento per far cessare tale situazione in violazione di legge. Vediamo quanto durerà tale situazione».
(re.aostanews.it)