Bimbo annegato in piscina ad Aosta: assolti tutti gli imputati
Per il giudice monocratico «il fatto non costituisce reato»
Tutti assolti perché «il fatto non costituisce reato». Si è chiuso così il processo di primo grado per i cinque imputati di omicidio colposo in relazione alla morte di Mohssine Ezzamal, il bimbo di 8 anni annegato nel 2017 nella piscina scoperta di Aosta.
Il dispositivo della sentenza è stato letto in aula dal giudice monocratico del Tribunale di Aosta, Marco Tornatore, venerdì 9 luglio. Le motivazioni sono attese in 90 giorni.
Il processo
Alla sbarra vi erano Sandro Grisenti (accompagnatore del bimbo; difeso dall’avvocato Marco Feno), Maurzio Fea (responsabile della gestione della piscina; avvocato Cosimo Palumbo) e i bagnini Francesca Golisano (difesa da Barbara Giors), Girolamo Deraco (avvocato Corrado Bellora), Federico Gottardi (legale Veronica Menegatti).
Per tutti la Procura della Repubblica di Aosta aveva chiesto la condanna a 8 mesi di reclusione; nella sua istanza al giudice, il pm Luca Ceccanti aveva comunque tenuto conto delle attenuanti generiche e di quelle per il risarcimento nei confronti della famiglia del bimbo.
I cinque imputati, secondo l’accusa, avevano una “posizione di garanzia” nei confronti del piccolo. Tuttavia, il giorno della tragedia nessuno notò che il bimbo si spostò dalla piscina piccola a quella grande dove, non sapendo nuotare, è morto annegato.
(f.d.)