Covid: Facebook e Instagram per convincere i giovani a vaccinarsi
Una nuova campagna di comunicazione sarà dedicata anche agli over 60
Una campagna di comunicazione specifica per convincere i più giovani, non solo i minorenni, a vaccinarsi. Nei prossimi giorni, l’amministrazione regionale rilancerà la campagna di comunicazione, una fase 2 «appositamente pensata per due target. In primis i giovani e giovanissimi e in seconda battuta per gli over 60». Ad annunciarlo, l’assessore regionale alla Sanità, Roberto Barmasse, il quale ricorda: «il vaccino è l’unica possibilità per tornare a una vita normale, proteggendo se stessi e i più fragili».
Campagna su Facebook e Instagram
Per i giovani valdostani la campagna sarà via social: Facebook e Instagram in primis. «Abbiamo riflettuto su questa inaspettata ritrosia al vaccino anche con la Sovrintendenza agli Studi – spiega il direttore generale dell’azienda Usl, Marco Ottonello -. Concordiamo che la modalità più immediata e più utilizzata dai giovani per informarsi passa attraverso i social. Abbiamo già approvato un messaggio che nei prossimi giorni verrà diffuso sui canali social».
Messaggio diretto
Dovrebbe trattarsi di un messaggio breve, senza particolari testimonial e senza numeri che potrebbero sortire l’effetto contrario. La percentuale delle prime dosi somministrate è infatti incoraggiante, ma potrebbe far desistere gli indecisi convinti che ‘quei’ numeri siano il lasciapassare per tutti, anche per chi non si vaccina.
«Più vaccinati, minore probabilità che il virus muti»
«Auspico una riflessione delle famiglie, per quanto attiene ai minorenni ma anche dei giovani adulti non più in età scolare. È fondamentale che i giovani siano vaccinati per proteggere se stessi e i soggetti più esposti ai rischi del Covid-19, per esempio familiari anziani – dice ancora Ottonello -. È altrettanto prioritario che i giovani possano andare a scuola in presenza, riappropriandosi di una vita sociale normale e al riparo dalla malattia. Più persone sono vaccinate, minore è la possibilità che il virus muti e che le varianti circolino facendo innalzare pericolosamente i contagi, in aumento soprattutto tra i giovani».
La bassa percentuale di vaccini nella popolazione di giovani adulti riguarda tutto il Paese con qualche eccezione, la Puglia per esempio. Una resistenza generale che le autorità sanitarie spiegano nell’errata percezione del rischio, essere giovani, in salute e non sentirsi quindi coinvolti dall’ipotesi di insorgenza della malattia.
Telefonate agli indecisi
A Napoli, l’Asl Napoli 1 ha messo in piedi una task force di 10 persone per chiamare gli indecisi – oltre 4 mila persone – che pur avendo effettuato la registrazione sulla piattaforma regionale, non avevano risposto alla convocazione. Allarga le braccia l’assessore alla Sanità Roberto Barmasse. «Anche noi abbiamo degli operatori dedicati – spiega -; le telefonate le stiamo facendo ma spesse volte, al secondo invito, ci “mandano a stendere”. Contiamo di convincere a vaccinarsi anche un buon numero di ultra sessantenni. Il libero accesso al Palaindoor ha dato fino a oggi risultati soddisfacenti, speriamo di poter aumentare i numeri nelle prossime settimane, complice anche il rientro dalle ferie».
Lavevaz: «Mesi estivi sono fondamentali»
Anche il presidente della Regione Erik Lavevaz, annunciando la fase 2 della campagna di comunicazione aveva fatto appello al senso di responsabilità dei valdostani: «I mesi estivi sono fondamentali per la campagna vaccinale che non deve rallentare e deve permetterci di arrivare all’autunno con una larghissima parte di popolazione già immunizzata. Solo l’impegno collettivo può portarci a raggiungere il risultato. Vaccinarsi è un gesto di responsabilità reciproca e di rispetto che ci permetterà di non rinunciare più alla nostra quotidianità».
(Cinzia Timpano)