No alla vaccinazione obbligatoria: 33 operatori sanitari fanno ricorso al Tar
No alla vaccinazione obbligatoria: 33 sanitari fanno ricorso al Tar.
Il ricorso – si legge nell’atto – chiede «l’annullamento, previa sospensione, di tutti i provvedimenti aventi ad oggetto l’obbligo vaccinale anti Covid per gli esercenti le professioni sanitarie resi dall’Azienda Usl della Valle d’Aosta». E’ stato è stato presentato da 33 operatori sanitari, 11 dei quali sono dipendenti Usl, mentre i restanti sono invece operatori sanitari privati.
Con questo ricorso al Tar gli operatori sanitari contano di evitare la sospensione o il cambio di mansione, come sta avvenendo in altre regioni.
Intanto, una delibera del neo commissario Ausl, Massimo Uberti, nomina i legali che si occuperanno della difesa dell’Azienda davanti al Tar della Valle d’Aosta.
Senza vaccino
In totale sono 243 i sanitari valdostani che non hanno effettuato il vaccino tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari, ma in 175 hanno presentato un certificato medico di esonero. Il dato è emerso nel corso di una conferenza stampa venerdì 27 agosto della Presidenza della Regione. Sono 68 gli operatori sanitari che non sono vaccinati e che non hanno presentato alcun certificato di esonero.
L’Azienda Usl prosegue nella campagna di persuasione nei confronti degli operatori non ancora vaccinati, anche se a questo punto, dopo il ricorso al Tar, sembra poco percorribile la strada del convincimento.
Braccio di ferro e sanzioni
In molte regioni italiane, per tutti i sanitari al lavoro negli ospedali e nelle cliniche che hanno continuato a ignorare l’obbligo di vaccino arrivano le prime pesanti sanzioni. Da giorni tutti gli interessati infatti stanno ricevendo dalle rispettive Asl di competenza gli avvisi di sospensione dal lavoro senza stipendio. Sono già centinaia i provvedimenti emessi e validi da Nord a Sud. Le cronache riferiscono che anche i ricorsi presentati sono stati respinti.
(re.aostanews)
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