Arcigay Queer VdA: un nuovo progetto per combattere il pregiudizio
Presentato il Pride Not Prejudice che si compone di una serie di eventi e di un calendario; Gasperini: «Stiamo crescendo con forza e determinazione sempre maggiori»
Un nuovo progetto per combattere il pregiudizio.
L’Arcigay Valle d’Aosta Queer VdA ha presentato oggi, mercoledì 8, al CSV di Aosta Pride Not Prejudice.
Un nuovo progetto per combattere il pregiudizio
Il progetto Pride Not Prejudice si propone di offrire nuove chiavi di lettura a una contemporaneità filtrata attraverso la sensibilità LGBTQ.
«Nata soltanto due anni fa, la nostra associazione sta crescendo con forza e determinazione sempre maggiori, tanto da contare a oggi più di cento membri che speriamo possano crescere nei mesi a venire – ha spiegato il presidente di Giulio Gasperini -. Accanto alla sezione giovani e alle varie convenzioni delle quali i nostri tesserati possono approfittare, recentemente abbiamo scelto di istituire un altro gruppo dedicato ai bisogni e alle problematiche delle persone trans che la nostra regione non è ancora pienamente in grado di soddisfare o risolvere».
Un programma ricco di appuntamenti
«Il calendario delle iniziative autunnali e invernali di Arcigay Valle d’Aosta – ha spiegato Mirko Arieta -, si prospetta denso di appuntamenti ed eventi originali e si pone l’ambizioso obiettivo di portare anche in Valle esperienze altrove diffuse e apprezzate, ma qui mai tentate prima».
Si va dalla presentazione del libro “Queerfobia” alla mostra “In my pace” dedicata a migrazione e LGBT previste per lunedì 13 settembre.
Sabato 18 e domenica 19 settembre saranno dedicati ad attività e laboratori tenuti da Drag Queens.
Il lancio del nuovo calendario dell’Arcigay Queer VdA
La prossima settimana, invece, verrà lanciato il calendario dell’associazione.
«Si tratta di un calendario un po’ sopra le righe, formato da dodici scatti di alcuni dei nostri membri ritratti con trucchi molto estetici che si rifanno a importanti innovatori del nostro passato tecnico e scientifico che hanno scoperto o inventato oggetti da noi utilizzati quotidianamente pur celando un’impensabile anima Queer – ha spiega il fotografo Giorgio Prodoti -. L’arma vincente di questo progetto è sicuramente l’ironia, uno strumento largamente sfruttato dalla comunità Queer per disinnescare tutte quelle narrazioni pregiudiziali che non fanno che infangare una verità sempre più presente nella nostra contemporaneità».
(giorgia gambino)