Inchiesta piano vaccinale: chiesta l’archiviazione per i politici, ma indagato Alberto Bertin
Per la Procura di Aosta Luciano Caveri, Paolo Sammaritani e Mauro Baccega non hanno commesso nessun reato; è stata la Presidenza del Consiglio a deliberare che i consiglieri over60 fossero vaccinati
Richiesta di archiviazione per i tre politici coinvolti (Luciano Caveri, Paolo Sammaritani e Mauro Baccega) e per le dottoresse Hélène Imperial e Laura Plati (per loro due, solo per abuso d’ufficio). Questa la svolta nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Aosta sull’applicazione del piano vaccinale anti-covid in Valle d’Aosta.
Ma non è tutto: dalla richiesta inoltrata al gip dai sostituti procuratori Francesco Pizzato e Luca Ceccanti, infatti, emerge che il presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin e l’ex commissario dell’Ausl Angelo Pescarmona avrebbero reso «false dichiarazioni alla polizia giudiziaria» nel corso delle indagini. Al momento, la loro posizione è al vaglio della Procura.
La posizione di Bertin
Sentito dai Carabinieri del NAS come persona informata sui fatti, Bertin aveva riferito che il Consiglio regionale non aveva dato indicazioni sulla gestione della campagna vaccinale e di non avere nulla da riferire in ordine alla somministrazione dei vaccini in Valle d’Aosta. Affermazioni smentite, agli occhi degli inquirenti, dagli altri elementi raccolti nell’ambito dell’inchiesta.
La Procura, infatti, ritiene che in realtà sia stato proprio l’ufficio di presidenza del Consiglio Valle a deliberare che fossero sottoposti a vaccinazione i consiglieri regionali ultrassessantenni già nel marzo 2021.
Le richieste di archiviazione
Ma facciamo un passo indietro. Le due richieste di archiviazione, comunque, sono frutto di altrettanti stralci dal filone principale dell’inchiesta, che rimane comunque in piedi.
Stando a quanto si legge nelle carte dell’inchiesta, dalle indagini dei Carabinieri sarebbe emerso «un sistema opaco e clientelare nel quale parenti e amici di alcuni dirigenti sanitari e politici sono stati vaccinati nel marzo 2021 sebbene non rientrassero in alcuna delle categorie prioritarie». E in questo contesto «è emerso che tre politici erano stati vaccinati sebbene non fosse stata ancora avviata la vaccinazione della loro classe d’età».
L’assessore all’Istruzione Luciano Caveri (eletto con VdA Unie), il consigliere Paolo Sammaritani (Lega) e il collega Mauro Baccega (Pour l’Autonomie) erano stati quindi iscritti nel registro degli indagati per peculato. Tuttavia, dalle indagini è emerso che era stato l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale a deliberare che fossero sottoposti a vaccinazione già nel marzo 2021 i consiglieri regionali ultrasessantenni. E proprio per questo motivo Caveri, Sammaritani e Baccega avevano ricevuto la convocazione dall’Ausl VdA e si erano regolarmente presentati al polo vaccinale designato.
Ecco perché, secondo la Procura, «la vaccinazione degli indagati non risulta sussumibile nel paradigma del delitto di peculato. Essa si inserisce piuttosto in una precisa scelta politica adottata da un organo politico».
Le altre posizioni
Per quanto riguarda Hélène Imperial (medico in servizio presso l’Assessorato alla Sanità) e Laura Plati (dirigente Sitra), invece, entrambe avevano già ricevuto un avviso di garanzia per peculato e abuso d’ufficio; la richiesta di archiviazione fa riferimento solo alla seconda ipotesi di reato. Nel loro stesso filone investigativo risultava indagata per peculato e falsità materiale pure Michelle (sorella di Hélène Imperial); anche per lei la Procura ha chiesto l’archiviazione.
Secondo gli inquirenti dalle investigazioni è emerso che «Hélène Imperial e Laura Plati hanno indebitamente distratto dosi vaccinali in favore di soggetti aventi un legame parentale o amicale con la Imperial». Ciò detto, agli occhi dei pm Pizzato e Ceccanti «tale condotta risulta sussumibile nell’alveo del delitto di peculato» (quindi niente abuso d’ufficio).
+ AGGIORNAMENTO +
Tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, tutte le posizioni sono state archiviate (o quantomeno c’è stata una richiesta di archiviazione da parte della Procura), comprese quelle di Bertin e Pescarmona. Nessun reato dunque.
(f.d.)