Incompetenza territoriale, il processo “Pascoli d’oro” non sarà celebrato ad Aosta
Il giudice monocratico ha disposto il trasferimento degli atti al Tribunale di Brescia; alla sbarra vi è Ettore Capelloni
Il processo ribattezzato “Pascoli d’oro”, che vede alla sbarra l’allevatore lombardo Ettore Capelloni, non sarà celebrato ad Aosta. Accogliendo l’istanza presentata dalla difesa, venerdì 22 ottobre il giudice monocratico, Marco Tornatore, ha dichiarato l’incompetenza territoriale del Tribunale di Aosta. Di conseguenza, gli atti saranno trasferiti alla Procura di Brescia.
«Ora potremo dimostrare nella sede opportuna che tutte le accuse sono infondate». E’ il commento dell’avvocato Paolo Bartesaghi (Foro di Como), che assiste Capelloni, all’uscita da Palazzo di giustizia.
La vicenda
L’allevatore è accusato di truffa aggravata per erogazioni pubbliche e induzione al falso. Per la Procura della Repubblica di Aosta (pm Luca Ceccanti) avrebbe percepito migliaia di euro di contributi europei nell’ambito della PAC per portare il bestiamo in alcuni terreni di Etroubles. Tuttavia, sempre per l’accusa, gli animali non sarebbero stati condotti nei pascoli indicati (o comuunque non nei modi dichiarati). La contestazioni relativo all’ipotesi di falso riguarda invece le dichiarazioni rese dall’imputato riguardo alla propria attività (periodi e superfici di pascolo) agli uffici regionali, che in questo modo sarebbero stati indotti in errore.Pur essendo i pascoli utilizzati da Capelloni a Etroubles, il “pagatore” dei premi comunitari legati alla PAC è la Regione Lombardia; motivo per cui il processo si svolgerà a Brescia.
L’inchiesta è stata condotta dal Corpo forestale della Valle d’Aosta.
(f.d.)