Aosta capitale: il Consiglio unito batte cassa e chiede il rinnovo della legge
Approvato, con qualche emendamento, l'ordine del giorno presentato dalla Lega, nel quale si chiede il rinnovo di una legge da 3 milioni di euro all'anno e senza la quale non quadrebbero i conti del Comune
Una battaglia, o comunque un’azione, unitaria tra maggioranza e minoranza per far sì che Aosta Capitale venga rinnovata e diventi una finanziamento imprescindibile e duraturo per il Comune di Aosta. Questo il senso dell’ordine del giorno, presentato dalla Lega e approvato all’unanimità, che intende smuovere la Regione sui finanziamenti decennali (in scadenza nel 2024) che parlano di 1.5 milioni annui per la parte corrente e altrettanti in conto capitale.
L’ordine del giorno
In particolare, l’impegnativa approvata dal consesso aostano prevede di «formalizzare la costituzione di un tavolo istituzionale politico e tecnico con la Giunta Regionale per una riforma della legge regionale nella sua parte attuativa, anche per ciò che concerne il finanziamento degli investimenti».
Inoltre, spinge a «proporre una estensione temporale della legge almeno per un ulteriore decennio», «a richiedere, per ciò che attiene i finanziamenti in parte corrente per le attività previste dall’art. 2 comma 2, un congruo aumento del trasferimento» e a individuare «nuove opere in conto capitale da concordare con l’Amministrazione regionale, anche sulla base di progetti e opere di iniziativa di altri enti e che rivestono carattere strategico per lo sviluppo della città».
Bruno Giordano
A portare avanti il suo cavallo di battaglia è l’ex sindaco Bruno Giordano che, ripercorso il “parto storico” che ha portato all’approvazione della legge Aosta Capitale, va all’attacco.
«Il ruolo di Aosta nel contesto regionale è una questione mai risolta» e che dopo tantissime lotte portò «alla legge che in questo periodo vedrà concluso il proprio operato – spiega -. La legge aveva dei limiti, non prevedendo il progressivo e costante aumento della parte corrente del Comune, ma dopo che Aosta entrò in difficoltà nel 2010 si decise di riscriverla», portandola all’attuale finanziamento di 30 milioni di euro, 3 all’anno, con 1.5 per opere da realizzare e 1.5 sulla parte corrente del bilancio.
«Dobbiamo mettere al centro dell’attenzione come far riconoscere la peculiarità e l’unicità di Aosta nella regione, per questo parliamo di città necessaria – esclama Giordano -. Poi, a quel punto, potremo dividerci su come spendere i denari. Aosta deve essere riconosciuta come Capitale dell’economia valdostana».
Tenere accesi i fari
E in questo senso l’ordine del giorno è «un modo per tenere accesi i fari su una questione essenziale – continua Giordano -. È la mamma di tutte le questioni, altrimenti avremo sempre Dup e bilanci che dovranno fare i conti con tagli, decurtazioni o aumenti di pressione fiscale. In questa battaglia non avrete mai il fianco scoperto; abbiamo a cuore le sorti e i destini della nostra città, che dà un senso compiuto a tutti i servizi pubblici di questa regione».
Il sindaco
«La tensione è quella di stare uniti per garantirsi la sussistenza e un quadro di sviluppo finanziario solido – spiega il primo cittadino, Gianni Nuti, nell’accogliere il documento -. In questo momento non vedo uno scenario bellico, quanto un teatro in cui recitare parti reciprocamente tese verso il servizio al pubblico».
Primi incontri
Nuti rivela come nelle scorse settimane fosse già stata inviata una lettera al presidente Erik Lavevaz e all’assessore Carlo Marzi «chiedendo l’avvio di un’interlocuzione per arrivare all’obiettivo – ricorda il sindaco -. Il 12 novembre avremo il primo incontro, resosi necessario alla luce delle grandi difficoltà riscontrate nella stesura del previsionale 2022-2024. Non abbiamo nessuna intenzione di proseguire il percorso di incremento del prelievo fiscale, abbiamo varie problematiche, il personale è in sofferenza e le forze sono limitate. Già se fossimo messi in condizione di creare sistemi di risorse umane utili per portare a casa le opere in cantiere e quelle che saranno messe a breve, sarebbe motivo di grandissima soddisfazione. Speriamo comunque non sia una battaglia, ma ci fa piacere sentire il consenso trasversale; è un atto di democrazia apprezzabile».
E chiosa. «Aosta non deve essere vista come luogo alieno rispetto ad altri luoghi ameni e non va vista come una fornace utile per il sistema – conclude Nuti -. Piuttosto deve essere il luogo nevralgico della Regione».
“Il sasso”
Bruno Giordano lancia poi il sasso.
«La Regione ha appena contrattato con lo Stato la riduzione del concorso al risanamento della finanza pubblica, che valeva 103 milioni all’anno ed è stato ridotto a 83 – chiosa -. Teniamo a mente questi 20 milioni nelle interlocuzioni».
(alessandro bianchet)