Ripresa: calano cassa integrazione e ammortizzatori, ma l’affaire materie prime fa paura
I dati dell'Inps parlano di una ripresa in atto, ma i sindacati guardano con preoccupazione quanto sta accadendo sui mercati
La cassa integrazione e il ricorso agli ammortizzatori sociali sono in calo, pur presentando dati strani, sicuramente da analizzare, un po’ come la situazione del mercato. Già, perché la Valle d’Aosta sta ripartendo a si sta incanalando abbastanza sicura verso la strada della ripresa.
Il problema materie prime
Come per il resto del Paese, però, c’è un “ma” grande come una casa all’orizzonte: l’aumento sconsiderato e la scarsa disponibilità di materie prime possono mettere un freno importante a una risalita fondamentale.
Discorso che, in particolare, si può riferire al settore dell’automotive, che nella nostra Regione può contare, oltre allo specifico reparto alla Cogne Acciai Seciali, rappresentanti di “lusso”, soprattutto in bassa Valle.
È questo il quadro stilato dai sindacati rossoneri alla luce degli ultimi dati sull’attivazione degli ammortizzatori sociali, diffusi da Inps e relativi al settembre 2021.
I dati
L’analisi comincia ovviamente dai dati diffusi dall’Inps.
Per quanto riguarda la cassa integrazione ordinaria, le 35 ore autorizzate a settembre 2020 sono salite a 1968 nel 2021, per un incremento di +5.522.86%. In netto calo, invece, il dato gennaio-settembre, con le 2.708.477 ore del 2020 crollate a 1.335.476 (-50.69%).
Sono state 13 mila, invece, le ore di CIG straordinaria autorizzate a settembre 2021, dato che conferma il grande calo sul lungo periodo, con passaggio da 439.837 ore del 2020 alle 121.192 del periodo gennaio-settembre 2021 (-72.45%).
Indici in discesa anche per la Cig in deroga, che passa dalle 31.871 ore del settembre 2020 alle 20.307 del settembre 2021 (-36.28%). In controtendenza il dato aggregato: 1.096.416 nel 2020, rispetto alle attuali 1.121.162 (+2.26%).
Si parla letteralmente di “crollo” per i fondi di solidarietà. Nel settembre 2020 furono autorizzate 213.636, contro le 9.328 del 2021. Abbastanza stabile, ma in flessione, il confronto gennaio-settembre: 2.445.371 contro 2.328.761 (-4.77%).
Discorso simile, infine, per quanto concerne la Naspi: 7.458 ore nel periodo gennaio-dicembre 2019, 7.565 gennaio-dicembre 2020 e 2.767 gennaio-agosto 2021.
I sindacati
«Facendo tutti gli scongiuri del caso, pare che la situazione in Valle d’aosta ci consenta di guardare al futuro con fiducia» analizza al situazione il segretario del Savt, Claudio Albertinelli, che opera comunque dei distinguo.
«Al momento attuale non ci risultano grandi situazioni di criticità – rivela – forse l’unica vera preoccupazione è quella legata a eventuali nuove chiusure. Il sentore, comunque, è positivo, sembra che ci troviamo sulla via della normalizzazione, visto che anche il tema “caldo” del green pass non ha creato grandi scompensi».
Rimangono dei punti interrogativi.
«Tutto, ovviamente, è legato all’evoluzione della pandemia – ribadisce Albertinelli -. Inoltre, come evidenziato da Confindustria, ci potremmo trovare di fronte a dei rallentamenti legati all’aumento dei prezzi e alla mancanza di materie prime: e in questo l’automotive rischia di pagre il prezzo più salato, anche la questione riguarda numerosi settori».
Cgil
È più o meno sulla stessa lunghezza d’onda la segretaria della Cgil VdA, Vilma Gaillard.
«I dati presentano una differenza positiva rispetto allo scorso anno – analizza Gaillard -, anche se per ora bisogna ancora escludere turismo e settore alberghiero, dove il ricorso agli ammortizzatori è ancora attivo».
Gaillard entra nei dettagli.
«Bisognerà fare una valutazione di prospettiva, ma la ripresa pare proprio che ci sia – dice -. I dati pandemici sembrano confortanti, così come le prospettive per il turismo invernale, che ha gran bisogno di normalità dopo lo scorso anno».
Qualche criticità permane, ma «anche l’industria si stra riprendendo – ammette Gaillard -, come evidenziano anche le associazioni datoriali. Speriamo si prosegua in questi termini, anche le problematiche non mancano. Visti gli ingenti aiuti messi in campo a livello regionale, poi, mi auguro che si arrivi verso una stabilizzazione del lavoro, in particolare per donne e giovani, le principali vittime della pandemia».
Uil VdA
Sottolinea la necessità di far fronte comunque a tante incertezze il segretario organizzativo della Uil VdA, Gabriele Noto.
«Cassa e ammortizzatori permangono per chi li aveva attivati già prima del Covid e per i quali la crisi continua – evidenzia Noto -. Parliamo comunque di dati tutto sommato positivi, ma di difficile interpretazione, perché ci sono tensioni internazionali, c’è il problema delle materie prime e alcuni paesi sono nuovamente in lockdown. In particolare, criticità ci sono nell’automotive, dove la mancanza di materie prime si fa sentire in maniera pesante. Il mercato, comunque, si sta risvegliando, così come la richiesta di manodopera, anche se permane la difficoltà nel far incontrare domanda e offerta».
Cisl VdA
Si mostra preoccupato per le difficoltà legate alle materie prime il segretario della Cisl VdA, Jean Dondeynaz.
«Inizia a essere un discorso preoccupante – spiega Dondeynaz -, purtroppo manca sempre qualcosa per completare un quadro che appare in ripresa. In alcuni ambiti, purtroppo, tali carenze iniziano a essere devastanti, a cominciare dall’automotive, per arrivare a terziario ed edilizia».
Le sensazioni, comunque, «sono positive, c’è un clima di grande attesa – continua il segretario -. Si spera in una pronta risalita, come attestano le previsione di crescita al 6% del Pil. Ricordiamo, però, il -9% da cui arriviamo. In ogni caso, dobbiamo essere bravi a tenere tutto sotto controllo per non perdersi per strada».
E La Valle?
«Ci sono sacche di criticità, come sempre – conclude Dondeynaz -, ma i settori più importanti stanno reagendo bene. C’è grande attesa per la stagione invernale, anche perché un altro passo falso sarebbe gravissimo».
(al.bi.)