Macellazione halal e kosher: una mozione impegna il Governo regionale ad avviare un dialogo con Roma
A presentare l'iniziativa la Lega Vallée d'Aoste che ha accettato le modifiche proposte dall'assessore Barmasse
Macellazione halal e kosher: una mozione impegna il Governo regionale ad avviare dialogo con Roma. No alla macellazione halal e kosher se l’animale non viene stordito. La Lega Valle d’Aosta in una mozione chiede al Governo regionale a disporre il divieto di macellazione con tali pratiche nel caso in cui non sia garantito lo stordimento dell’animale al fine di prevenire la sofferenza dello stesso.
Il dibattito
Dopo l’illustrazione del Contro la macellazione rituale degli animali prende posizione il consigliere Luca Distort. «Mettere in discussione una pratica abominevole significa mettere in atto un senso di civiltà doveroso. Sono 200 in Italia i macelli autorizzati per queste brutali pratiche. Viviamo in una società priva di criteri di buon senso e pavida». Evoca lo Statuto speciale per legiferare in merito.
Per Chiara Minelli (Pcp) «il principio della mozione è in linea di massima corretto ma così come è stata formulata non crediamo si possa votare. Si fa riferimento a due tipologie legate a pratiche religiose di due culture. In questo modo si banalizza e si circoscrive una norma che è condivisibile. La problematica è più ampia e articolata e va affrontata a livello nazionale».
La risposta
Cita il regolamento dell’Unione europea l’assessore Roberto Barmasse: «L’abbattimento degli animali prevede lo stordimento ma fa eccezione per le pratiche legate ai culti religiosi. L’unica prescrizione è che la macellazione venga fatta nelle strutture accreditate. In Valle d’Aosta non vi sono macelli accreditati. Non rientra quindi nelle competenze della Regione legiferare in materia. Se mutate l’impegno ”in avviare l’interlocuzione con lo Stato si può votare”».
«Non possiamo dimenticare che da un punto di vista storico la macellazione in alcuni Paesi era legata anche al clima. Oltre ad aspetti di natura religiosa ci sono anche aspetti culturali e di tradizione» ha sottolineato l’assessore alle Finanze Carlo Marzi.
(d.c.)