Crisi Ucraina, Valle d’Aosta: attivato tavolo confronto per accoglienza profughi
Politica
di Luca Mercanti  
il 28/02/2022

Crisi Ucraina, Valle d’Aosta: attivato tavolo confronto per accoglienza profughi

Il presidente della Regione, Erik Lavevaz: vogliamo agire in maniera coordinata

E’ stato attivato un tavolo di coordinamento tra i soggetti che sul territorio della Valle d’Aosta possono essere coinvolti nell’eventuale prima accoglienza di profughi provenienti dall’Ucraina. Lo comunica la Presidenza della Regione Valle d’Aosta.

Nel pomeriggio di oggi, lunedì 28 febbraio, in Presidenza si sono riuniti i rappresentanti delle strutture regionali coinvolte (Gabinetto di presidenza, Affari di prefettura, Politiche sociali), della Protezione civile, dei Comuni, della Croce Rossa Italiana, della Caritas e dei soggetti del Terzo settore che possono essere attivati per dare risposta all’ospitalità di chi dovesse giungere in Valle d’Aosta a causa del conflitto in corso.

“Questo confronto operativo mira a preparare una risposta istituzionale armonica alla possibile emergenza – dichiara il Presidente Lavevaz –. Anche la nostra realtà si è dimostrata sensibile e solidale, e numerose sono le disponibilità manifestate dalle diverse anime del territorio: la nostra volontà è quella di agire in maniera coordinata, all’interno di un quadro nazionale ed europeo, per dimostrare una solidarietà fattiva a chi dovesse fuggire a causa dell’emergenza”.

Solidarietà ai cittadini ucraini che risiedono in Valle d’Aosta

Quest’azione si accompagna al “sentimento di solidarietà che vogliamo trasmettere ai cittadini ucraini che risiedono in Valle d’Aosta – conclude il Presidente -. Più di 300 persone di nazionalità ucraina vivono stabilmente nella nostra regione, in un esempio di integrazione che evidenzia il fondamento della convivenza tra i popoli europei: una convivenza fatta di rispetto, di confronto e di rifiuto di quella violenza che ha lasciato tracce indelebili nella storia del nostro continente. È un insegnamento di fratellanza cui dobbiamo guardare oggi più che mai”.

(re.aostanews.it)

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