Il ruolo delle autonomie regionali speciali in Europa, presentato il progetto
la Valle d'Aosta potrebbe cogliere l'occasione per fare da capofila di un'iniziativa che, nell'ambito della Conferenza sul Futuro dell'Europa, raccolga l'adesione di altre realtà regionali per la richiesta di una maggiore riconoscibilità
Il ruolo delle autonomie regionali speciali in Europa, presentato il progetto. Realizzato dal gruppo Autonomie speciali alpine (Asa), è stato illustrato dal presidente del Consiglio Albero Bertin alla prima Commissione “Istituzioni e autonomia” nella seduta di oggi, giovedì 3 marzo.
La ricerca
Il progetto di ricerca, curato dall’Asa, rientra nell’ambito della Convenzione con l’Università di Udine e i Consigli delle Regioni autonome Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia e delle Province autonome di Trento e Bolzano.
«L’audizione del Presidente Bertin – riferisce il presidente della prima Commissione, Claudio Restano (GM) – è stata l’occasione per condividere i contenuti del documento di ricerca e per discutere delle sue prospettive di valorizzazione sia, nel breve termine, nell’ambito della Conferenza del Futuro dell’Europa sia, nel medio lungo termine, all’interno del Consiglio regionale stesso».
«Come evidenziato dallo studio – specifica il presidente dell’Assemblea, Alberto Bertin -, un elemento importante per un’effettiva partecipazione delle autonomie regionali alle politiche e al diritto dell’Unione europea, in tutte le sue fasi, è l’impegno attivo e propositivo delle stesse Regioni, chiamate a dare sostanza agli strumenti e ai meccanismi previsti dalla combinazione degli ordinamenti europeo, nazionale e regionale».
«In quest’ottica – aggiunge Bertin -, la Valle d’Aosta potrebbe cogliere l’occasione per fare da capofila di un’iniziativa che, nell’ambito della Conferenza sul Futuro dell’Europa, raccolga l’adesione di altre realtà regionali per la richiesta di una maggiore riconoscibilità. Ho espresso l’auspicio che il Consiglio regionale stesso si impegni per una rivitalizzazione del proprio ruolo, a partire dalla consueta sessione europea e internazionale del Consiglio».
(re.aostanews.it)