Morto sul lavoro a Ollomont, i sindacati: «serve un tavolo per la prevenzione e la sicurezza»
I sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil e Savt costruzioni esprimono dolore e rabbia per la morte dell'operaio Costantin Cobanel. 38 anni, avvenuta ieri a Ollomont mentre era al lavoro nel cantiere della casa di villeggiatura della ministra di Giustizia Marta Cartabia.
Morto sul lavoro a Ollomont, i sindacati: «serve un tavolo per la prevenzione e la sicurezza».
I sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil e Savt costruzioni esprimono dolore e rabbia per la morte dell’operaio Costantin Cobanel. 38 anni, avvenuta ieri a Ollomont mentre era al lavoro nel cantiere della casa di villeggiatura della ministra di Giustizia Marta Cartabia.
La Guardasigilli ha espresso il suo dolore e il suo sentimento di vicinanza alla comunità di Ollomont.
«Aspettando che le autorità competenti concludano tutte le procedure del caso, non possiamo che manifestare rabbia e dolore per l’ennesima morte sul lavoro – hanno commentato i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Savt.
Morto sul lavoro: «serve un tavolo per la prevenzione e la sicurezza»
«Come avevamo già fatto unitariamente come sindacati del settore edile, c’è la necessità di istituire un tavolo di coordinamento di prevenzione sulla salute e sulla sicurezza.
Avevamo già chiesto di avviare delle campagne di sensibilizzazione, partendo dalle scuole.
Tutto questo è stato ribadito anche nei tavoli, a cui abbiamo partecipato in Regione, alla presenza anche del Prefetto.
Abbiamo ribadito la necessità di maggiori controlli e di una campagna di sensibilizzazione.
Con l’ennesima vita spezzata sul lavoro è ora di dire con forza “Fermiamo la Strage nei luoghi di lavoro”.
Non è più il tempo di aspettare delle risposte.
È arrivato il tempo di agire, e di mettere in piedi una cabina di regia che veda coinvolti – nei vari ruoli – tutti i componenti del settore.
È necessario attivarsi per garantire maggiori controlli e una campagna di sensibilizzazione massiccia su tutti i luoghi di lavoro. Non è tollerabile morire di lavoro.
Facciamo nostre le parole pronunciate dal presidente della Regione Erik Lavevaz in occasione della cerimonia del 1° Maggio.
«Abbiamo tutti la responsabilità di costruire un mondo del lavoro per i nostri figli.
Un mondo del lavoro che possa far sognare le generazioni future in qualcosa di sempre migliore».
Anche UGL chiede un tavolo per parlare di sicurezza
Anche Paolo Capone, segretario generale Ugl e Armando Murella, segretario regionale Ugl Valle d’Aosta esprimono «cordoglio alla famiglia».
«Si tratta di una tragedia intollerabile che non possiamo in alcun modo accettare – hanno spiegato i rappresentanti di Ugl.
Come ha affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del Primo Maggio, ‘il lavoro deve essere strumento di progresso e affermazione delle persone, non un gioco d’azzardo potenzialmente letale’.
Come sindacato UGL chiediamo l’apertura di un tavolo fra Governo e parti sociali per discutere delle misure a tutela dei lavoratori a partire dal rafforzamento dei controlli e dagli investimenti sulla formazione»
(re.aostanews)