Omotransfobia: Pcp con il sostegno di Adu presenta proposta di legge a contrasto
17 maggio, giornata internazionale contro l'omotransfobia: sarà presentata la proposta "per cogliere il cambiamento sociale che oggi i giovani percepiscono"
Sarà simbolicamente depositata martedì 17 maggio, giornata internazionale contro l’omotransfobia, la nuova legge contro l’omofobia e le discriminazioni e le violenze motivate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. E’ quando annunciato da Ppc e Adu nel corso di una conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio di oggi, lunedì 16 maggio, nel cortile antistante la libreria Briviodue di Aosta.
«Con questa proposta vogliamo fare appello alle coscienze di ambedue, consiglieri e cittadini perché, ragionando oltre la propria appartenenza politica, imparino a cogliere un cambiamento sociale che a oggi i giovani percepiscono con molta più forza degli adulti – ha spiegato l’ex consigliera regionale di Adu VdA, Daria Pulz -. L’approvazione di tale disegno non soltanto rappresenterebbe un’opportunità per la Valle d’Aosta di mostrarsi come una regione all’avanguardia rispetto al territorio nazionale, connotato da una grave chiusura rispetto alle persone Lgbtqi +, ma anche un modo per rendere diritti civili e diritti sociali parti di una lotta giusta nella quale ognuno rivendica la propria identità senza timore di subire violenze fisiche o psicologiche».
La proposta legge
La prima bozza della legge contro l’omotransfobia risale al 13 novembre 2019 e, nonostante essa abbia ottenuto il parere favorevole all’unanimità del Cpel, a causa delle svariate tensioni e conseguenti dimissioni nel Consiglio Valle che hanno poi condotto alle elezioni anticipate, essa è in seguito stata interrotta nel suo lungo iter verso l’approvazione definitiva.
«Assieme alle consigliere Daria Pulz, Chiara Minelli e Sarah Burgay abbiamo cercato di migliorare il testo presentato 3 anni fa scegliendo di stanziare circa 10 mila euro che verranno investiti in eventi e attività di formazione interne agli enti regionali oltre che nella creazione, in collaborazione con le associazioni di volontariato locali, di uno sportello e di un sistema di monitoraggio dei fenomeni di intolleranza di genere che speriamo di poter interfacciare e congiungere con l’osservatorio sulla differenza di genere e di impiegare nella genesi e nel futuro consolidamento di buone prassi maggiormente aperte all’altro – ha spiegato la consigliera del Progetto civico progressista, Erika Guichardaz, ricordando che circa il 50% delle segnalazioni di episodi di discriminazione effettuate tramite l’apposito form predisposto da Arcigay proviene da ragazzi di età compresa tra i 25 e i 19 anni, mentre il restante 48% è mosso da adolescenti di età inferiore ai 19 anni -. Si tratta di una legge indispensabile che intendiamo successivamente integrare con molteplici interventi tra i quali è tuttora in fase di valutazione la proposta di inaugurare una casa di accoglienza aperta a tutti quei giovani che sono stati loro malgrado allontanati dalle proprie famiglie per motivi legati al loro orientamento sociale».
Uno sguardo alla scuola
Accanto all’idea di concedere alla Regione di costituirsi parte civile nel caso del verificarsi di fenomeni di discriminazione, la quale rende la Valle d’Aosta una delle prime realtà a prendere una similare posizione, numerosi sono gli interventi previsti nel campo dell’istruzione e della formazione professionale stabiliti dall’articolo X del nuovo disegno di legge sul tema.
«Il nostro obiettivo in tal senso è quello di promuovere percorsi di sensibilizzazione e aggiornamento volti a contrastare l’intolleranza e l’insorgere di eventuali situazioni di non immediata o facile comprensione quali bullismo e cyberbullismo – ha concluso la consigliera regionale di Pcp, Chiara Minelli -. Tale presa di coscienza e tale urgenza di contrasto da parte del personale docente, sicuramente agevolate da specifici percorsi educativi in materia di discriminazione e differenza di genere e orientamento sessuale, vengono ai giorni nostri richieste in modo particolare nell’ambito della scuola secondaria di primo grado, dove spesse volte l’insegnante manca di una prontezza di intervento acquisibile soltanto tramite una crescente consapevolezza personale».
In foto, da sinistra: Daria Pulz, Erika Guichardaz, Chiara Minelli e Sarah Burgay
(Giorgia Gambino)