Teatro, Passe Partout in tuta blu per festeggiare 30 anni di palco
Teatro, Passe Partout in tuta blu per festeggiare 30 anni di palco.
La compagnia è salita sul palco del Teatro Splendor sabato sera con una pièce che celebra i 30 anni di attività.
Serata di grande festa per la compagnia teatrale Passe Partout che sabato 21 maggio, al Teatro Splendor di Aosta, ha festeggiato i suoi trent’anni di teatro con lo spettacolo inedito Tute in blu – In missione per conto di Dio, che strizza l’occhio alla musicalità e simpatia dei Blues Brothers e all’irriverenza del film Full Monty.
Le origini

Ma questa volta si deve fare un passo indietro, raccontando da prima il lungo percorso della compagnia, iniziato nel 1990 con lo storico regista, autore e animatore teatrale Ronni Bessi, il quale travalicò i confini canonici del teatro, portando i suoi spettacoli anche nelle micro comunità per gli anziani, oltre che nelle scuole e nelle piazze.
È nel 1992 che la compagnia fa il salto con la pièces Mi ha scoperto l’America, scritta da Bessi, che sottolineava le contraddizioni di quella storica scoperta ai danni dei nativi americani, tema quanto mai attuale.
Successivamente a quei primi anni, grazie anche ai corsi di teatro organizzati dall’associazione, la compagine si allarga, scoprendo nuovi talenti e saldando fra i suoi membri un sodalizio artistico più che mai fortunato, portandola a realizzare un teatro ironico, con scene comiche esilaranti.
«È proprio nel primo decennio del nuovo millennio che la compagnia si arricchisce di nuovi scrittori dei testi come Fiorella di Michele, Franco Andriolo e me» racconta Aldo Marrari, attuale direttore artistico e sceneggiatore capo della compagnia.
Lo spettacolo

«Come idea, Tute Blu – In missione per conto di Dio, è nata prima della pandemia, ma con le restrizioni imposte al comparto dello spettacolo in Italia, abbiamo subito gli ovvi rallentamenti del caso» spiega Marrari.
«È stato perciò inizialmente un percorso al quanto laborioso riuscire a coincidere con i tempi di tutto lo staff, ma con una grande voglia di tornare a calcare il palco di un teatro, non ci siamo arresi e questo nuovo spettacolo per i trent’anni della compagnia è divenuto realtà».
Lo spettacolo la storia di due operai che per scongiurare la cassa integrazione dei dipendenti di una fabbrica metallurgica mettono in piedi un musical che possa, in cuor loro, smuovere le coscienze dei dirigenti.
«A metterla in scena sono stati Sara Loriot, Anna Maria Minelli, Patrizia Pradelli, Lina Marrari, Ornella Junod, Sergio Besenval, Luca Frison, Erik Vizzi e Luca Andriolo, i quali hanno caratterizzato perfettamente i personaggi» aggiunge Marrari.
«Basilare è stata la collaborazione con Jean Paul Agnesod e Antonella Berlier, con i quali abbiamo già lavorato in passato e, che per l’occasione, hanno messo insieme questa formazione, i Five Copper Clamps, con Igor Fey alla batteria, Nicky Colliard al basso e Denis Lanaro alla chitarra e armonica, proponendo fra le più famose canzoni dei Blues Brothers, creando così una sorta di musical».
La risposta divertita del pubblico ha, fra tutti i bravi attori, riconosciuto la straordinaria rappresentazione data da Luca Frison all’eccentrico giornalista Filiberto Filanda a dir poco esilarante, e la bravura e la simpatia di Luca Andriolo e della compagnia tutta.
(emiliano pala)
L’articolo è uscito oggi su Gazzetta Matin con un titolo scorretto. Chiediamo scusa alla Compagnia Passe Partout e ai lettori per l’errore e il disagio.
La redazione
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