Aosta, primi vagiti per il Piano di sviluppo turistico: «Servono governance e comunicazione»
comuni, TURISMO & TEMPO LIBERO
di Alessandro Bianchet  
il 06/07/2022

Aosta, primi vagiti per il Piano di sviluppo turistico: «Servono governance e comunicazione»

TurismOk ha presentato l'analisi preliminare: sei i progetti su cui il Comune deve lavorare a tutti i costi per pensare a un rilancio

Creare una governance centrale, sviluppare il brand della città e la comunicazione, creare una sorta di parco culturale, potenziare le attività outdoor e migliorare il collegamento con Pila, arrivare alla creazione di un’enoteca regionale e puntare su azioni in ambito di mobilità e urbanistica, con riferimento particolare allo sviluppo della Porta Sud. Sono questi i principali progetti che emergono dallo studio preliminare del Piano di sviluppo turistico, presentato mercoledì nella riunione congiunta della Prima e delle Seconda commissione consiliare del Comune di Aosta.

A occuparsene TurismOk, che ha illustrato il documento, costituito da 108 pagine e presentato da Aimé Pernettaz e Andrea Gelsomino, che hanno sottolineato come per «dare sostanza al posizionamento della città, dobbiamo entrare nell’ottica che, pur avendo una grande ricchezza in termini di monumenti e attività outdoor, bisogna fare un passo in più e osare».

Il progetto

Il documento preliminare di analisi che porterà poi al Programma di sviluppo turistico della città di Aosta nasce anche dalla «collaborazione con gli operatori del territorio – evidenzia Aimé Pernettaz -, al fine di soddisfare turisti sempre più eruditi ed esigenti e portare benessere e sostenibilità dal punto di vista economico, sociale e ambientale».

Tre le fasi di sviluppo del documento: l’analisi del contesto, il confronto con gli operatori (con il metodo San Gallo) per delineare i flussi turistici e i punti di forza del territorio e ancora la definizione di tematiche e progetti prioritari, con tanto di selezione del posizionamento strategico sul mercato.

Aosta

La città di Aosta, dalle ricostruzioni di TurismOk, conta su 76 servizi ufficiali e 1191 posti letto, il 3% dell’offerta regionale.

Le strutture, negli ultimi anni, sono aumentate (+43%), portando però solamente un +5% in termini di posti letto, alla luce della creazione di «tanta microricettività».

Fino al 2019, Aosta e il comprensorio della Plaine hanno registrato una crescita contenuta della presenza turistica, che nel 2021 ha fatto però fronte a un 40% di calo delle presenze (-47% per il comprensorio).

Con gli stranieri passati dal 50% del totale dei turisti, e crollati al 38% nel 2021, l’indagine racconta come Aosta sia considerata «una città da visitare in giornata», che ha un legame con Pila «solo a livello logistico» e che vede nell’enogastronomia «non una ragione della visita, ma sicuramente uno dei principali ricordi».

Il Benchmark: località concorrenti

Per realizzare il programma di sviluppo, TurismOk ha iniziato paragonando la città a «territori affini per caratteristiche che le hanno portate al successo per interiorizzarne gli elementi – spiega Andrea Gelsomino -. L’obiettivo è individuare buone pratiche e prenderle come riferimento».

Sul piatto della bilancia sono quindi state messe Innsbruck, Trento, Lubijana e San Gallo.

Per la cittadina austriaca, cuore del Tirolo, viene evidenziata la «posizione fisica simile, con un immediato collegamento tra la città e la montagna».

Questo ha portato alla creazione dell’iniziativa «ski+city, con tante attrazioni inserite nello skipass», ma soprattutto a una grande collaborazione in maniera di gestione, con il Comune a «occuparsi della parte organizzativa e attrattiva e il consorzio turistico a gestire il management turistico».

Lubijana ha lavorato per «distribuire meglio i flussi turistici in tutta la città», sviluppando al contempo un «turismo enogastronomico» grazie a poli dedicati e ha «riqualificato la zona del fiume facendone un polo attrattivo anche per l’attività sportiva» spiega ancora Gelsomino.

Da qui le lezioni «principali da riprodurre adattandole alla città – ricorda Gelsomino -. L’obiettivo non è un aumento numerico dei turisti, ma un miglioramento della qualità della vita».

Il turismo, poi, va gestito in «maniera manageriale con strutture dedicate» e gli eventi vanno scelti «in maniera oculata, individuando dei prodotti chiave».

I sei punti di sviluppo

Considerando poi i flussi turistici e le direttrici di sviluppo, TurismOk ha individuato quattro parole chiave per il futuro: vivibilità, cultura, outdoor e management.

Queste sono poi stati concretizzate in sei interventi ritenuti prioritari per lo sviluppo turistico della città da portare avanti nei prossimi dieci anni: sviluppo dei sistema di governance turistica, sviluppo del Brand Aosta, progetto Aosta Culture Park, progetto Aosta outdoor Bike-Park, enoteca regionale e progetto Look of the city.

Governance turistica

«È l’aspetto più urgente e ambizioso» evidenziano Pernettaz e Gelsomino.

Questo si concretizza con la creazione di un «sistema di governance territoriale» che sappia gestire lo sviluppo della città nel lungo periodo.

La creazione di una DMO (Destination Management Organization) potrebbe avvenire, secondo Aimé Pernettaz, «attraverso l’ampliamento dell’attuale consorzio turistico espace Pila, inserendo il Comune di Aosta e gli operatori della zona».

Sviluppo del brand Aosta

La comunicazione, secondo TurismOk «risulta troppo frammentata e debole», anche nel coordinamento con Regione e operatori turistici.

Aosta, insomma, deve decidere «cosa vuole diventare e come comunicarlo», condividendo il posizionamento «con gli stakeholders della comunicazione» e puntando anche alla formazione «degli operatori turistici».

Il tutto va completato con il «potenziamento degli eventi», la definizione del marchio, l’ottimizzazione di aostainfo.it e l’attivazione di canali social dedicati alla comunicazione turistica.

Aosta Culture Park

Aosta Culture Park si pone l’obiettivo di dare al capoluogo le caratteristiche ideali per un «city break alpino», valorizzando il patrimonio esistente «in chiave esperienziale – spiega Andrea Gelsomino -. L’idea è quella di passare da attrazioni sparse sul territorio a un parco culturale», con tanto di nuove geometrie per la «fruizione e l’esperienza interna dei monumenti».

Aosta Outdoor – Bike park

Lo scopo del progetto è quello di «sviluppare e organizzare l’offerta outdoor e bike sul territorio in maniera strutturata».

Il tutto ovviamente in collaborazione con Pila, ma non solo, attraverso la mappatura e la definizione dei vari tracciati, passando per la definizione dei profili di utenti da raggiungere.

Enoteca regionale

Altro aspetto intrigante è quello della creazione di un’enoteca regionale «sul modello della Cantina di Termeno in Alto Adige o della Cité du vin a Bordeaux – continua Gelsomino -. Se ci vogliamo identificare come destinazione culturale, dobbiamo fare qualcosa di più, sviluppando attrattive veramente uniche», che passino però anche per la promozione del turismo enogastronomico, con tanto di creazione di «un network enoturistico».

Look of the city

L’ultimo progetto si chiama Look of the city e riguarda, sostanzialmente, gli interventi in materia di infrastrutture, mobilità e urbanistica.

Secondo TurismOk, l’analisi deve partire dalla valorizzazione di «piazza della Repubblica» e dalla pedonalizzazione dell’Arco d’Augusto, per arrivare finalmente al tanto agognato «sviluppo della Porta Sud – spiegano i progettisti -. Deve essere strategica per i turisti e per il mondo dell’outdoor», arrivando a ospitare anche tutta «la mobilità turistica», grazie poi a un collegamento con la Torre di Bramafam «che permette di creare un legame tra il centro e le attività all’area aperta di Pila».

(alessandro bianchet)

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