Assestamento di bilancio: via libera alla legge che mette in campo 137 milioni per il 2022
Dalle opposizioni critiche per i pochi sostegni alle famiglie
Assestamento di bilancio: via libera alla legge che mette in campo 137 milioni per il 2022. Passa con 18 voti a favore e 17 astensioni.
Il dibattito
Pla, poca attenzione alle famiglie
Il gruppo Pour l’Autonomie, annunciando il voto di astensione, ha evidenziato che «il documento presentato in Aula non tratta temi centrali come il sostegno a famiglie, imprese e agricoltura e il caro energia. L’articolo 46 sul caro energia rimanda a una futura legge l’utilizzo dei 4 e degli 8 milioni stanziati rispettivamente per le famiglie e per le imprese. Ad oggi le uniche misure di sostegno sono quelle nazionali mentre a livello regionale non è stato fatto nulla».
Lega, pochi fondi per le famiglie
Il gruppo Lega Vallée d’Aoste ha rincarato: «Dall’assestamento si apprende che un passo in questa direzione viene fatto, ma senza un’idea precisa: all’interno del disegno di legge ci sono 4 milioni di euro, che però sono un’inezia rispetto alle necessità dei cittadini e non vengono nemmeno stanziati subito, in quanto vi sarà la necessità di un ulteriore disegno di legge. All’emendamento è collegato un ordine del giorno che chiede un accertamento dei residui che possa produrre una somma congrua a formulare una nuova misura per sostenere le famiglie».
Pcp, no a finanziamenti agli impianti a fune
Il gruppo Progetto Civico Progressista ha rilevato che «un disegno di legge da 190 milioni di euro, ne destina solo quattro alle famiglie: una somma che è pari a poco più della metà del bon chauffage tolto nel 2016 in una situazione economica e sociale ben diversa visto l’attuale aumento esponenziale del tasso della povertà. Per quanto riguarda le spese di investimento, poche risorse sono destinate al problema della siccità e dell’approvvigionamento idrico che colpisce la popolazione e, in particolare, gli agricoltori».
Muove critiche sui «fondi importanti per il comparto neve senza rivedere le scelte prese alla luce di quanto sta accadendo attualmente e la roadmap sulla decarbonizzazione è ferma da più di un anno in Commissione. Gli investimenti per gli impianti a fune sono stati fatti senza rivedere o ripensare la pianificazione turistica rispetto ai cambiamenti climatici; ci sono mille strutture regionali energivore disseminate sul territorio e molte opere abbandonate e si pensa di costruirne altre senza considerare né le ricadute ambientali né quelle economiche che avranno un impatto sulle future generazioni».
Uv, manovra oculata
Il gruppo Union Valdôtaine ha sostenuto che «la maggioranza, con questa manovra, è intervenuta in maniera capillare su tutta una serie di capitoli che avevano necessità di essere rifinanziati. Innanzitutto, i 24 milioni destinati alla finanza locale, intervenendo così sul territorio e sulla prevenzione dei danni dalle calamità naturali: si investono 6 milioni per opere minori di pubblica utilità, 2 milioni per riqualificare i siti di discarica di materiali inerti, 4 milioni per l’approvvigionamento idrico. Vi sono poi 12 milioni per le famiglie e le imprese: la risposta sarà poi modulata anche in funzione del livello nazionale. Sul settore degli impianti a fune, la visione dell’UV è diversa da quella della decrescita felice: bene quindi gli investimenti a sostegno degli impianti esistenti e per quelli che potenzieranno il sistema degli impianti».
FI, nessuna iniziativa per creare economia
Il gruppo Forza Italia ha osservato che «le risorse sono destinate a investimenti e per la copertura del piano triennale dei lavori pubblici e di tutti gli aumenti che si sono riscontrati in corso d’anno. Tuttavia, non si notano iniziative che possono creare economia: si tratta di una mera realizzazione di interventi senza alcuna prospettiva di sviluppo. Manca inoltre l’attenzione sull’investimento alle famiglie che hanno ricevuto aiuti nello scorso anno e nei confronti delle quali serve intervenire subito. Il caro energetico non riguarda solo le bollette ma anche i costi di riscaldamento e quelli di trasporto che vanno ad aggiungersi ai sovraccosti della vita in montagna. Ci sono 190 milioni da destinare e si sarebbero dovute distribuire in maniera più razionale le risorse per le famiglie per non lasciarle abbandonate ad affrontare i problemi di una quotidianità sempre più difficile e complicata».
Av-VdA Unie, attenzione per tutti
Il gruppo Alliance Valdôtaine – Vallée d’Aoste Unie ha evidenziato che «questa manovra da 191 milioni di euro – di cui 137 ricadono sul 2022 e 54 sul 2023-2024 – dà un’attenzione alle aziende, alle imprese, a chi crea posti di lavoro, cerca di non lasciare indietro nessuno e dà certezze ai 74 comuni della Valle. Riguardo ai 78 milioni di euro del secondo provvedimento di variazione al bilancio 2022-2024, il gruppo ha rimarcato i 27 milioni di euro destinati alle maggiori spese impreviste per proseguire i lavori pubblici già progettati, i 12 milioni di euro che vanno all’USL, i 9 milioni per proseguire la programmazione europea, i 5 milioni destinati agli invalidi civili, il milione 950 mila euro per le Coppe del Mondo del Breuil e Zermatt.
Questi dati rendono l’idea della capacità della macchina pubblica di fare delle scelte e di trovare una copertura: il ruolo del Consiglio è quello di dare il giusto peso alle piccole cose, ma anche di avere la capacità di fare scelte che non blocchino la programmazione già avviata negli anni scorsi».
Fp-Pd, manovra dà prospettive
Il gruppo Federalisti Progressisti – Partito Democratico ha sostenuto che «questa manovra è il tentativo di dare una prospettiva alla Valle d’Aosta utilizzando le risorse disponibili che valgono 113 milioni di euro. Sono state accolte tante istanze, certo non tutto è possibile, ma un primo passo a sostegno di tante attività nel rispetto delle regole finanziarie è stato fatto: le scelte della maggioranza sono frutto di una visione politica che indica una scaletta di priorità, di scelte sostenibili che diano respiro alle attività e che siano motore di sviluppo in questo momento di fatica per tutti».
Le repliche del Governo
Legge a settembre per famiglie e imprese
In replica, l’Assessore alla sanità e politiche sociali ha voluto precisare che non è stato semplice reperire risorse per le spese correnti. Sicuramente i 4 milioni di euro attualmente reperiti per gli aiuti alle famiglie non coprono tutti i fabbisogni ma si è voluto trovare subito una disponibilità economica per poi definire ulteriori misure e criteri. L’urgenza non è la miglior consigliera, 4 milioni di euro sono pochi ma, sperando di avere maggiori disponibilità, l’intenzione del Governo è quella di arrivare alla scrittura di una legge rivolta a famiglie e imprese da portare all’attenzione del primo Consiglio regionale del mese di settembre».
Ricadute positive
L’Assessore all’istruzione, università, affari europei e partecipate ha parlato di una manovra che «tiene conto di una serie di necessità e che cerca di guardare avanti: lo sforzo della Giunta è stato quello di fare bene, anche se naturalmente si può sempre fare meglio. Ha quindi evidenziato come sia stato importante utilizzare i dividendi di CVA perché riporta sul territorio un tesoretto che è giusto che abbia ricadute sulla comunità».
Rincari hanno ricadute
L’Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro ha spiegato che «bisogna tenere in debita considerazione la situazione straordinaria di questo periodo, segnato da una serie di eventi imprevisti, che, di fatto, limitano le possibilità di programmazione, mettendo in difficoltà qualsiasi gestione pubblica e privata, indipendentemente dalle capacità degli amministratori. A ciò si aggiunge il fatto che le risorse a disposizione non sono illimitate e bisogna ponderare bene gli interventi da attuare. Il Governo cercherà ulteriori risorse attraverso le maggiori entrate ed eventuali risparmi sulla spesa e sarà inoltre importante capire come rendere complementari i lavori della Regione con quelli del Governo nazionale. Il prossimo provvedimento arriverà in Aula il 20 e 21 settembre con una legge che permetterà di intervenire nei primi giorni dell’autunno».
Privilegiati Enti locali
L’Assessore alle finanze ha rilevato che l’assestamento affronta una serie di spese che sono assolutamente necessarie e che sono frutto di scelte politiche. Prima fra tutti i rapporti tra Regione ed enti locali: la scelta è stata quella di dare la possibilità ai comuni di continuare a programmare. Altro aspetto è la tutela del territorio, che è imponente e delicato, e gli investimenti sono indispensabili per mitigare il rischio e presidiare la montagna;
l’assessore ha ricordato il fondo triennale da 42 milioni di euro – di 15 per il 2022 di immediata spesa – a copertura delle maggiori spese impreviste per la prosecuzione delle opere pubbliche, un fondo che permette di continuare ad operare creando sviluppo sul territorio. Con un cambio epocale rispetto agli ultimi due anni, questo assestamento non permette di spendere in parte corrente: le ultime leggi hanno messo in campo 290 milioni di euro, che si sono potuti spendere in parte corrente e che hanno quindi avuto un impatto immediato sul tessuto economico e sociale. Oggi non si può più».
Interamente dedicato agli investimenti
Il Presidente della Regione ha chiuso le repliche del Governo specificando che «l’assestamento in fase di approvazione, a differenza degli anni passati, è interamente dedicato agli investimenti. Per ragioni di urgenza è stata fatta anche una variazione di bilancio ma non si devono confondere i due atti: senza la variazione di bilancio le spese correnti da destinare alle famiglie e alle imprese sarebbero state pari a zero. Si spera di poter integrare gli importi stanziati entro fine anno. Il Governo ha portato avanti le decisioni prese in maniera seria e coscienziosa: purtroppo le risorse sono limitate e si sono dovute operare delle scelte».
(re.aostanews.it)