Infrastrutture, viceministro Morelli: «Raddoppio Monte Bianco non è prioritario senza l’accordo di tutte le parti»
Per procede ci vuole l'accordo delle istituzioni e delle comunità italiane e francesi
Infrastrutture, viceministro Morelli: «Raddoppio Monte Bianco non è prioritario senza l’accordo di tutte le parti»
Il viceministro leghista alle Infrastrutture e alla Mobilità sostenibili Alessandro Morelli, in visita ad Aosta, sul raddoppio del Tunnel del Monte Bianco, non si è sbilanciato, intervenendo nella serata di venerdì 9 settembre all’hôtel Hb di Aosta.
Monte Bianco
«Stiamo osservando come, purtroppo, dal lato francese – ha puntualizzato – ci sia una netta chiusura. E’ evidente che, autonomamente, non possiamo decidere di fare mezzo tunnel per arrivare al nulla. Il nuovo governo di centrodestra avrà sul suo tavolo tutte quelle interconnesioni internazionali che possono essere sviluppate. Ma la questione del raddoppio potrà essere affrontata se, da un lato, c’è pieno accordo tra le parti italiana e francese e, dall’altra, c’è una piena presa di responsabilità da parte delle comunità locali. Io personalmente non ho mai fatto nulla senza l’accordo di enti, istituzioni e popolazioni locali. Se non ci sarà una piena condivisione di tutte le parti l’opera slitterebbe nelle priorità del governo».
Per Morelli il tema dei trafori «è fondamentale» e cita la realizzazione del tunnel del Brennero «con tecnologie all’avanguardia» ma senza tralasciare l’attenzione «alla mobilità locale perché migliori ed efficaci infrastrutture migliorano la qualità ambientale».
Spazio anche al Ponte di Messina «necessario in una chiave prospettica del commercio. La sicilia potrebbe essere, per l’Oriente, la porta dell’Europa». Infine delle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina ha detto: «Tutto l’arco alpino dovrà beneficiare dell’evento».
Variante Etroubles
Reduce da un sopralluogo, oltre che al traforo di Courmayeur, alla variante di Etroubles Morelli, annunciando l’avvio dei lavori per l’inizio del 2023 come da cronoprogramma dell’Anas, ha evidenziato come «senza le nuove procedure, che hanno velocizzato le procedure, il cantiere sarebbe ancora chiuso. Attraverso il commissariamento delle opere – 100 in Italia – si è sbloccato e i lavori possono riprendere. Il nostro obiettivo è che la norma diventi regola».
Durante il sopralluogo si è parlato anche della variante di La Thuile che è solo sulla carta e delle complanari della statale 26 la cui riqualificazione è da ripensare.