Ferrovia: pochi vagoni e sovraffollati, disservizi all’ordine del giorno sulla tratta valdostana
Il presidente fa sapere che la Regione ha concordato con Trenitalia il raddoppio, quando possibile, del treno che arriva ad Aosta alle 7.20
Ferrovia: pochi vagoni e sovraffollati, i disservizi all’ordine del giorno. E’ quanto denunciano Forza Italia e Lega in Consiglio Valle. «La Regione – ha comunicato l’assessore all’Ambiente ad interim Erik Lavevaz – ha concordato con Trenitalia il raddoppio, quando possibile, sulla tratta valdostana del treno che arriva ad Aosta alle 7.20» riconoscendo le criticità sulla tratta Torino-Chivasso frequentata da molti piemontesi.
Il capogruppo azzurro Pierluigi Marquis, nell’illustrare la sua interpellanza, ha ricordato che «con la riapertura delle scuole sono aumentati i flussi di pendolari: in particolare, i treni in servizio sulla tratta Torino/Aosta, in alcune fasce orarie, sono sovraffollati a tal punto che i viaggiatori devono viaggiare in piedi e sono accalcati lungo i corridoi. La pandemia è ancora minacciosa e lo dimostrano i dati dei contagi in aumento: sarebbe quindi prudenziale evitare ammassamenti di persone. Vorremmo quindi capire se siano state date delle direttive a Trenitalia per potenziare il numero di carrozze nelle ore di punta».
Il gruppo Lega VdA con due interrogazioni, ha chiesto informazioni in merito alla soppressione del numero di carrozze del treno regionale del mattino che collega la bassa Valle con Aosta e sul sistema di penali e premi contenuto nel contratto di servizio tra Regione e Trenitalia basato sui parametri della puntualità, affidabilità e situazioni ricorrenti di sovraffollamento.
La risposta
Erik Lavevaz, in qualità di assessore ad interim ai trasporti, ha premesso che «l’aggiunta o la soppressione di carrozze non è più praticabile sui treni moderni: l’aumento di capienza può essere realizzato utilizzando treni più grandi oppure con due treni attaccati. La massima affluenza verificatasi a bordo è di 169 passeggeri (i posti a sedere sono 145) rilevati il 29 settembre, mentre nelle altre giornate il numero dei passeggeri è stato inferiore».
Per quanto riguarda il potenziamento della linea, Lavevaz ha rimarcato che «lungo la dorsale della Valle tra Aosta e Pont-Saint-Martin circolano 44 treni nei giorni feriali e 34 in quelli festivi: dai dati disponibili emerge che ci sono due treni per i quali il numero dei passeggeri supera in alcune occasioni quello dei posti a sedere».
Posto a sedere tra Aosta e Ivrea
Nell’analizzare i dati sulla linea Aosta/Torino e viceversa Lavevaz ha ammesso «la Regione è consapevole che su vari convogli ci siano frequentemente molti passeggeri costretti a viaggiare in piedi, soprattutto in territorio piemontese, nella tratta Chivasso e Torino. Per la Regione è difficile risolvere i problemi che afferiscono alla mobilità piemontese. Gli obiettivi della Regione sono, nel breve termine, quello di garantire un posto a sedere tra Aosta e Ivrea, almeno per chi effettua tratte superiori ai 15 minuti in modo che l’eventuale viaggio in piedi abbia durata limitata. La Regione ha concordato con Trenitalia il raddoppio, quando possibile del treno che arriva ad Aosta alle 7.20».
Ha aggiunto: «In prospettiva, con l’arrivo dei nuovi bimodali e le risposte che si potranno dare saranno ben diverse. Per i prossimi anni, invece, abbiamo come obiettivo l’aumento della capacità, in modo da arrivare ad avere treni che, sempre in situazioni ordinarie, garantiscano un posto a sedere per tutti almeno tra Aosta e Chivasso». Questo obiettivo potrà essere realizzato nel tempo solo con l’arrivo dei nuovi treni bimodali e degli altri treni che potranno essere acquistati con i fondi assegnati dallo Stato per il materiale rotabile. Al momento non vi è la possibilità di incrementare il numero dei posti a sedere, e non volendo reintrodurre la rottura di carico, non avrebbe senso impartire direttive a Trenitalia che rischierebbero di essere non realizzabili o peggiorative».
Le repliche
Nella replica, Pierluigi Marquis ha sostenuto che «dai dati rilevati emerge la necessità di capire come siano conteggiate le presenze da Trenitalia: posso garantire che quando sono salito io, il treno era pieno. Non possiamo dire che se ne riparlerà dopo l’elettrificazione, a fine 2023: i pendolari non possono aspettare ancora, perché tutti i giorni devono subire il disagio di non potersi sedere. Siamo in una fase di difficoltà economica per le famiglie e non tutti si possono permettere di utilizzare l’auto, così come in un’ottica di sostenibilità ambientale non si può pensare che si riempiano le strade perché i treni sono pieni.»
La consigliera della Lega Raffaella Foudraz ha aggiunto: «Il Presidente dipinge una situazione quasi idilliaca, ma i viaggiatori hanno una percezione diversa della problematica. Il raddoppio sarebbe dovuto partire dal 19 settembre, ossia quando è iniziata la scuola. Anche se il numero dei viaggiatori è rispettato, rimane il disagio, soprattutto per gli studenti che, magari, durante il tragitto hanno l’esigenza di stare seduti per guardarsi gli appunti o ripassare. Mi auguro che vengano rinforzati i mezzi di trasporto su rotaia».