Crisi a Palazzo, il presidente Lavevaz: «Percorso condiviso con 7 assessori e ridistribuzione deleghe»
Ennesima riunione per le commissioni politiche della maggioranza che sostiene il governo regionale, ma ancora una volta la fumata è nera
Ennesima riunione per le commissioni politiche della maggioranza che sostiene il governo Lavevaz, ma ancora una volta la fumata è nera. Venerdì 21 ottobre, i rappresentanti di Uv, Av-VdA Unie, Stella alpina, Partito democratico-FP ed Evolvendo (erano presenti anche il presidente della Regione Erik Lavevaz e il deputato Franco Manes) si sono confrontati per circa un’ora e mezza nella saletta al primo piano della sede del Leone rampante.
Le ipotesi per risolvere la crisi politica di Palazzo erano principalmente due: creare un ottavo assessorato o andare a coprire il posto vacante in Giunta (dopo le dimissioni di Chiara Minelli) e procedere con una ridistribuzione delle deleghe, probabilmente spacchettando Opere pubbliche e Finanze (entrambe in mano a Carlo Marzi) e togliendo qualche delega “minore” a Luciano Caveri.
L’ipotesi più accreditata
Quest’ultima soluzione sembra adesso essere quella più quotata. «Il fatto di condividere un percorso che preveda anche una soluzione alternativa all’assessore in più, con una ridistribuzione di pesi diversi all’interno della Giunta», secondo Lavevaz «è un passo avanti. Speriamo di trovare una sintesi la prossima settimana. Devo dire che la discussione di oggi è stata franca e corretta».
E l’eventuale ridistribuzione delle deleghe, chiarisce il capo dell’Esecutivo regionale, potrebbe concretizzarsi in un «riassetto superficiale, molto profondo o totale».
Riguardo al lungo stallo, poi, il presidente aggiunge: «Il tempo è relativo, però prima della caduta del Governo Draghi l’accordo era stato quasi chiuso». Lavevaz preferisce non dire in che modo ma, a quanto si apprende, la soluzione sarebbe stata far entrare Claudio Restano in Giunta (coprendo il posto vacante) e procedere con una piccola ridistribuzione delle deleghe.
Adesso, però, il quadro che sembra delinearsi è il seguente (ed è tutto interno all’Uv): il Comité che ha proposto un ottavo assessorato, alcuni consiglieri unionisti (in particolare Giulio Grosjacques e Renzo Testolin) che aspirano a un posto in Giunta e il presidente della Regione che sembra intenzionato a rimanere a sette.
I commenti
Ma torniamo alla riunione. Lasciando la sede dell’Uv, Bruno Milanesio (Evolvendo) dice: «Continua il dilemma. Se dicessi che abbiamo una fumata bianca, direi una bugia. Credo che la situazione non si matura, perché con un ottavo assessore o restando a sette resta comunque da vedere la questione delle deleghe. Affinché il rimpasto possa concretizzarsi servono cose precise, ma questo lavoro spetta al presidente Lavevaz. E’ però evidente che attualmente le deleghe non sono ben distribuite».
Secondo Milanesio, comunque, è «una barbonata dire che inserire un ottavo assessorato costa, perché i costi della politica non sono gli amministratori ma gli errori».
Per Av-VdA Unie, invece, è Corrado Jordan a concedersi ai cronisti. «E’ stata una riunione interlocutoria, ci rivedremo nei prossimi giorni. L’obiettivo è rilanciare l’azione del governo, quindi abbiamo messo sul tavolo tutte le possibili ipotesi».
Secondo Luca Tonino (segretario regionale del PD) è necessario «procedere alla ricostituzione di una Giunta per poter guardare ai prossimi anni con il pensiero ai cittadini. Un’eventuale ridistribuzione delle deleghe può essere un’opportunità, ma noi guardiamo principalmente all’interesse dei cittadini, per noi è la priorità».
Bocche cucite, invece, da Stella alpina. L’assessore Carlo Marzi e il presidente Maurizio Martin, infatti, hanno lasciato Avenue des Maquisards senza commentare. «Chiedete a loro (gli altri partecipanti alla riunione ndr) che sanno», ha detto Marzi ai giornalisti.
(f.d.)