L’Aido nazionale espelle gli storici donatori iscritti: «è una vergogna»
L'Aido valdostana era stata commissariata nel dicembre 2020 per non essere suddivisa in gruppi ma avere un unico gruppo regionale (sin dalla sua fondazione, nel 1975).
L’Aido nazionale espelle gli storici donatori iscritti: «è una vergogna».
Le espulsioni dei componenti del Consiglio direttivo dell’Aido valdostana dall’associazione nazionale erano attese come conseguenza del commissariamento avvenuto nel mese di dicembre 2020.
Il 9 ottobre 2021, il Consiglio direttivo nazionale ha deliberato l’espulsione dei componenti del penultimo direttivo eletto.
L’ultimo direttivo non era infatti stato riconosciuto da Aido nazionale che aveva disconosciuto l’assemblea elettiva e l’esito dei due seggi allestiti ad Aosta e Morgex.
Aido: una vergogna secondo Claudio Latino
« Una espulsione da vergogna» – la definisce il presidente del CSV, componente del direttivo Aido e già segretario nazionale Aido Claudio Latino, che ha affidato a un post sulla sua pagina FB tutta la sua amarezza.
«Così si cancella la storia, con un gesto violento non accettabile per una piccola regione che ha dato e costruito molto».
La presidente nazionale Flavia Petrin firma infatti la lettera con la quale a Latino viene restituito l’atto olografo della sua iscrizione, datata 22 marzo 1983.
Attraverso l’espulsione, l’Aido nazionale ‘cancella’ anche la volontà a donare e perciò la manifestazione di volontà dovrà essere nuovamente registrata nel Sistema Informativo Trapianti, nonostante i quasi 40 anni di ‘anzianità.
Aido e espulsioni iscritti: il commento di Latino
«Hanno così cercato di neutralizzare una storia, la nostra – scrive Latino.
Ma di certo non potranno cancellare le nostre conquiste.
Non potranno cancellare il mio piccolo contributo in Parlamento, insieme all’allora Deputato Caveri, per la nascita della Legge italiana sulla Donazione e trapianto di organi, che ha portato il nostro Paese ai vertici in Europa, e a quello presso il Parlamento europeo per la nascita della Legge Europea sulla Donazione, oggi splendida realtà.
Questo non riusciranno a toglierlo, mai … Rimane da un lato l’orgoglio di aver difeso fino all’ultimo la dignità la specificità di ogni singolo donatore valdostano, con la schiena diritta e di aver contribuito, nel contempo, a costruire una associazione sempre al vertice in Italia per numero di iscritti in rapporto alla popolazione.
La più grande amarezza è che in queste ore verranno recapitate queste lettere a persone come Odilla Stevanon e Piergiorgio Janin, fondatori di quella straordinaria associazione regionale di volontariato puro, con un impegno e una costanza da far impallidire chiunque.
Per questi “eroi del nostro tempo” sale un profondo grido di vergogna».
Storici donatori espulsi: le motivazioni
L’espulsione è legata all’organizzazione dell’Aido valdostana in un unico gruppo regionale, sin dalla sua fondazione nel 1975.
L’Aido nazionale ha contestato il mancato rispetto dello Statuto che prevede l’organizzazione in gruppi territoriali.
«Ma noi siamo sempre stati un unicum, abbiamo sempre avuto un unico gruppo in virtù dei nostri piccoli numeri e nessuno, in oltre quarant’anni di direttivi nazionali ha mai contestato questo – spiega Claudio Latino.
Addirittura io sono stato nominato segretario nazionale di Aido e nessuno ha sollevato obiezioni».
Non soltanto la questione dell’organizzazione del gruppo territoriale.
Aido: la questione del lascito
C’è un’altra questione che ha creato frizioni con l’Aido nazionale.
Nel 2017, una signora benestante del capoluogo ha donato un immobile nel capoluogo all’Airc e all’Aido, così come ha lasciato altri immobili agli Alpini e alla Croce Rossa valdostana.
«La raccomandata speditaci dal notaio che ci informava del lascito è arrivata all’Aido di via san Giocondo, ad Aosta e non all’Aido Valle d’Aosta – dicitura corretta.
A nulla è servita la dichiarazione resa dal notaio che chiariva il testamento della benefattrice, che peraltro donava altri immobili ad altre associazioni locali.
Morale, l’Aido nazionale ha ritenuto essere il legittimo destinatario di quella donazione e ha accettato il lascito che ora è nelle sue disponibilità.
Si tratta di un immobile in Aosta, composto da sei appartamenti e un locale commerciale al pianterreno.
Nella foto in alto (archivio), alcuni volontari dell’Aido in gita ad Annecy per rendere visita ai ‘colleghi’ di France Adot 74.
(cinzia timpano)