Consiglio Valle, sul Defr Lavevaz: «la narrazione dell’opposizione distorta e soggettiva»
Il presidente rivendica il lavoro portato avanti negli ultimi due anni con tante norme approvate, cantieri sbloccati e risorse erogate
Defr, Lavevaz: «la narrazione dell’opposizione distorta e soggettiva».
L’affondo
«Si è data un lettura di questo documento che sembra riferirsi a una realtà parallela, non alla Valle d’Aosta di oggi. Si è data una visione molto soggettiva, distorta ma smentita dai fatti». Lo ha detto il presidente della Regione, Erik Lavevaz, intervenendo in replica sul Defr 2023-2025, il Documento di economia e finanza regionale, in discussione in Consiglio Valle.
«Capiamo le distorsioni politiche, che fanno parte del gioco, ma fortunatamente a queste narrazioni ci sono dei limiti, solidamente oggettivi, che si chiamano fatti», spiega Lavevaz. «In questi due anni abbiamo approvato un media di 35-36 norme all’anno, il prossimo anno, dopo anni di empasse, metteremo la prima pietra per il nuovo ospedale così come abbiamo già sbloccato opere ferme da anni come l’aeroporto e Maison Caravex. Abbiamo risposto alla crisi economica, legata alla pandemia e alla guerra in Ucraina con aiuti che, rispetto alla popolazione, sono tra i più importanti in Italia. Siamo intervenuti anche in altri settori aumentando, ad esempio, le risorse agli enti locali».
Mai assoggettati
Ha aggiunto il capo dell’esecutivo: «Questo è un elemento non banale e indicativo del nostro lavoro. Fa riflettere, poi, la questione sollevata anche in maniera piuttosto accesa sulla possibilità di questa maggioranza di dialogare con Roma. Rivendico l’autonomia di questo Consiglio Valle rispetto alla politica nazionale e il sacrosanto diritto di avere idee e posizioni che non siano per forza appiattite o allineate alla maggioranza di turno a Roma».
E ha Concluso: «Davvero vogliamo rifarci alla politica dei rubinetti? La Valle d’Aosta ha una dignità e non ha bisogno di padroni esogeni. Certo il Governo regionale deve coltivare rapporti e stabilire azioni sinergiche con il Governo centrale ma continuando a difendere la propria autonomia. Questo Consiglio Valle avrà ancora la dignità di stare sotto la scritta che è alle nostre spalle o dovremo cambiarla con la narrazione delle gesta di qualche personaggio lombardo?».