Buoni pasto: Confcommercio chiede di rivedere i prezzi dei ‘menù operai’
Alla luce dei rincari per Confcommercio non è più possibile rispettare il rapporto qualità-prezzo
Buoni pasto, Confcommercio chiede di rivedere i prezzi dei ‘menù operai’.
Così in una nota, confidando che nel corso del 2023 vengano accolte le richieste fatte dalla Federazione al Governo : «Attualmente la proposta consiste in un primo piatto, seconda portata comprensiva di contorno, dessert acqua o vino e caffè a un costo che per i più è ritenuto non adeguato ad offrire un prodotto di qualità. È bene segnalare che il costo è rimasto invariato da oltre sette anni senza modifiche e adeguamenti nonostante gli attuali livelli di inflazione, il rincaro delle materie prime e i costi dell’energia attualmente alle stelle».
Rapporto qualità-prezzo
Per il presidente Graziano Dominidiato, «mantenere le stesso condizioni non è più sostenibile per le nostre aziende. Invitiamo quindi gli operatori a valutare una tariffa più congrua rispetto al menù operai garantendo il corretto equilibrio tra qualità e contenimento dei costi». Invita a «rivedere l’attuale offerta rappresenterebbe l’unica soluzione per continuare a somministrare prodotti di qualità garantendo comunque sempre un prezzo contenuto vista l’ampia offerta proposta», concludendo: «accogliendo tale invito le aziende della categoria potrebbero rendere la proposta menù maggiormente di qualità riuscendo anche ad avere uno scontrino medio che permetta un giusto margine di guadagno all’impresa stessa».