Fiera di Sant’Orso 2023: oltre 172 mila passaggi. Ecco tutti i premiati
In archivio una 1023a edizione tra le più partecipate degli ultimi anni. Il Premio La Saint-Ours a Guido Diemoz
Oltre 172 mila passaggi in due giorni: la 1023a Fiera di Sant’Orso mette a segno un ottimo risultato. Una edizione tra le più frequentate degli ultimi anni, considerato anche lo svolgimento in giorni infrasettimanali.
In totale sono stati registrati tra lunedì 30 e martedì 31 gennaio 172 mila 079 passaggi per le vie del centro cittadino, di cui 96 mila 948 il primo giorno e 75 mila 131 il secondo.
Soddisfacenti anche gli ingressi da sabato 28 a martedì 31 all’Atelier des métiers e al Padiglione enogastronomico, rispettivamente 25 mila 987 e 20 mila 500.
“Mai come quest’anno – commenta il presidente della Regione, Luigi Bertschy – l’organizzazione della Foire de Saint-Ours è stata una scommessa. E, fortunatamente, la scommessa è stata vinta. Per il numero dei visitatori, che la colloca tra le edizioni più frequentate degli ultimi anni, pur essendosi svolta in due giorni feriali, per la qualità e la varietà delle opere esposte, per le innovazioni tecnologiche con i “punti selfie” sponsorizzati da Skyway Monte Bianco e da CVA e i parcheggi prenotabili on line, solo per fare alcuni esempi”.
“A vincere la scommessa – prosegue il presidente della Regione – sono stati soprattutto i (quasi, ndr) mille artigiani che, dopo lo stop causato dal Covid e lo slittamento primaverile dello scorso anno, hanno voluto essere presenti con entusiasmo, presentando prodotti artigianali e opere d’arte di rara qualità. L’intera città di Aosta, i lavoratori e volontari impegnati in questi giorni hanno saputo accogliere al meglio i tanti visitatori”.
I premi
Artigiani, amici, espositori, autorità e visitatori si sono riuniti in piazza Chanoux di Aosta per la consueta attribuzione dei 13 premi totali, tra cui riconoscimenti per età, talento, rispetto dei canoni tradizionali e attinenza alle tematiche proposte.
Premio la Saint-Ours
Erano dieci i candidati titoli al Premio “La Saint-Ours”, pensato da una commissione nominata dall’assessorato Sviluppo economico, formazione e lavoro per opere di particolare rilievo tradizionale. Tra Giangiuseppe Barmasse, Giuseppe Binel, Erik Bionaz, Ferdinando Casetta, Ornella Cretaz, Marco Joly e Giorgio Giuseppe Perrin Riz, a trionfare è stata la scultura di Guido Diemoz “La lèitiì: porté colé lo lasì”.
«Non potrei essere più contento e orgoglioso di così per aver ricevuto questo premio che di certo non mi aspettavo per il secondo anno consecutivo – commenta Diemoz -. Devo la mia ispirazione al periodo della mia infanzia, quando non vi erano strade o mezzi di trasporto e il latte veniva conferito in latteria a spalle, un movimento giornaliero di persone sorridenti e solidali che era sia un lavoro sia in modo di incontrarsi e comunicare».
Saperi antichi e nuove generazioni
Se il “Premio Amédée Berthod” per il più promettente artista under 25 della Foire è stato assegnato su indicazione dell’Ivat a David Battendier, la controparte del “Premio Robert Berton” è toccata all’artigiano novantenne Luigi Marquis. A festeggiare invece le “Nozze d’oro” di Fiera sono stati ben otto valdostani per un totale complessivo di 400 anni di storia: al fianco di Giorgio Broglio, Giuseppe Buillet, Silvano Ferretti, Paolo Henriod, Firmino Lasagna, Guglielmo Pramotton. Non presenti alla premiazione Marco Joly e Bruno Fusinaz.
Tra allestimenti e tradizioni
È stato il banco espositivo di Gianfranco Anzola a essere decretato quale “Miglior allestimento” di questa 1023ª Foire de Saint-Ours. A convincere la giuria è stata soprattutto la mise en scène, attraverso l’utilizzo di materiale ligneo di recupero, di una sorta di fiera nella fiera arricchita da una serie di animali intenti a contemplare e studiare i numerosi visitatori accorsi.
L’edizione di quest’anno del “Premio Pierre Vietti” curato dal Comité des traditions valdôtaines ha sottolineato validità e rispetto della tematica “Les animaux sauvages de la Vallée d’Aoste et leur protection” delle creazioni di Domenico Minniti e Giorgio Broglio, che per l’occasione hanno ricevuto una apposita menzione.
Il premio vero e proprio è stato invece donato a Romano Hugonin per l’efficacia della rappresentazione del naturale rapporto tra luna e lupo.
«Ho voluto ricreare in pietra stilizzata un lupo affiancato dalla sua famiglia intento a ululare alla luna – spiega -. Dopo una carriera sin dagli studi orientata alla tornitura di legno e ferro, mi sono da poco avvicinato alla lavorazione della pietra, che sto attualmente studiando e perfezionando ogni anno di più».
I premi a tema
Tra i riconoscimenti speciali Marino Desaymonet è stato plaudito dall’assessorato regionale all’Agricoltura per aver preservato le tecniche artigianali della tradizione nella fabbricazione di utensili agricoli e Michele Turco con “Saint-Ours” ha ricevuto il “Premio Don Garino” alla migliore opera in legno a tema religioso; accanto alla menzione di Cristian Gallego-Selles. “Il mendicante” di Erik Bionaz ha ottenuto il “Premio Domenico Orsi” di “Fondazione comunitaria” per la migliore concretizzazione in legno o pietra del concetto di dono.
L’innovazione è stata per converso il filo conduttore dei due distinti premi “Savt Foire de Saint Ours” della Segreteria confederale del sindacato e “Città di Aosta – Franco Balan”, rispettivamente destinati a “Le conseil” di Manuel Baravex per la sua originalità nel raffigurare il mondo del lavoro e a Bruno Diemoz per la connotazione al contempo tradizionale e moderna della propria scultura.
Teatro e apprendimento
Sono stati i piccoli giudici e spettatori del festival teatrale aostano “Enfanthéâtre” a scegliere di dedicare alla compagnia vincitrice della rassegna 2022/2023 l’opera di Michel Rosset per conto del Comune di Aosta.
Il corso regionale più meritevole per l’apprendimento delle tecniche di lavorazioni passate del “Premio Carlo Jans” è stato attribuito al corso di scultura organizzato a Fénis.
Accoglienza e festa
Chiuso il capitolo di questa 1023ª edizione della Millenaria, nei piani di Aosta già fanno la loro comparsa allestimenti e programmi della prossima Foire d’été.
«In una città ancora più accogliente del solito, la nostra comunità ha appreso a evolversi grazie al sapere e alle competenze dei nostri artigiani – ha dichiarato il presidente della Regione -. Il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno lavorato insieme per la creazione di qualcosa di magnifico, una due giorni di festa e ritrovo dopo due anni di pandemia».
Su Gazzetta Weekend di sabato 4 febbraio la pubblicazione di tutte le fotografie dei premiati.
(Giorgia Gambino)