Fai, ancora Cime Bianche il più votato tra i Luoghi del Cuore valdostani
L'undicesima edizione del censimento nazionale dei Luoghi del Cuore Fai vede il vallone di Cime Bianche al 172° posto assoluto, primo tra i siti valdostani
La chiesetta di San Pietro dei Samari a Gallipoli, in provincia di Lecce, è il più votato tra i Luoghi del Cuore Fai.
L’undicesima edizione del censimento nazionale vede la piccola chiesa pugliese precedere il Museo dei Misteri di Campobasso e, terza, la chiesa di San Giocondo della Vittoria ad Alessandria.
Per la Valle d’Aosta, è ancora il vallone delle Cime Bianche il luogo scelto dai partecipanti al sondaggio come luogo da salvare e preservare.
Questa mattina sono stati resi noti i risultati dell’iniziativa, il più grande censimento spontaneo del patrimonio culturale e paesaggistico italiano.
Il censimento Fai
La chiesetta di Gallipoli, al primo posto dei Luoghi del Cuore Fai
L’edizione 2022 si è chiusa con 1.500.638 voti raccolti per più di 38.800 luoghi.
Qui è possibile consultare la classifica nazionale.
«Il censimento si conferma la più importante campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo, com’è nella missione del Fai» si legge in una nota.
I tre luoghi vincitori riceveranno, a fronte di un progetto, un contributo per il restauro e la valorizzazione.
Grazie a I Luoghi del Cuore dal 2003 a oggi sono stati sostenuti interventi per 138 luoghi in 19 regioni d’Italia, che erano dimenticati, abbandonati o poco valorizzati, ma amati dalle loro comunità, che votandoli li hanno salvati.
Cime Bianche, luogo del cuore
Per la Valle d’Aosta, con 1.216 voti, è il vallone di Cime Bianche il luogo che più sta a cuore ai partecipanti al sondaggio.
Sul podio regionale ci sono il Santuario di Voury a Gaby (116 voti, 479° posto assoluto) e terza la funivia Furggen di Valtournenche (52 voti, 543° posto assoluto).
Qui è possibile vedere tutti i luoghi votati in Valle d’Aosta.
Il Vallone di Cime Bianche
Il vallone di Cime Bianche
«Il Vallone delle Cime Bianche, di Cortot o Cortaud, rappresenta l’ultima vasta area della Val d’Ayas priva di piste da sci o impianti di risalita, di strade, centraline idroelettriche private e strutture invasive per l’ecosistema» si legge nella scheda.
«Il vallone è un luogo di grande valore per via del suo raro, fragile, ecosistema, caratterizzato da peculiarità geologiche: tra tutte campeggiano le tre Cime Bianche (Gran Sometta, Bec Carré e Pointe Sud), la cui fascia chiara è quanto rimane delle isole coralline di un mare tropicale sconvolto dallo scontro della zolla europea con quella africana.
È caratterizzato da una grande biodiversità, che gli è valsa l’elogio da parte della Società Botanica Italiana, grazie alle miriadi di polle, zone umide e macereti, torrenti e laghi d’alta quota. Il suo retaggio storico risale agli albori della presenza e del transito umano in queste terre, fino all’importante ambito Walser. È un’area archeologica rilevante per via della presenza di siti estrattivi e di lavorazione della pietra ollare, nonché di cottura della calce. É di primaria importanza a livello turistico grazie alla frequentazione estiva in aumento, all’offerta di meraviglie naturali, nonché al Tour du Mont Rose che vi transita. Per questi e altri motivi il vallone è tutelato dalla ZPS “Ambienti Glaciali del Gruppo del Monte Rosa” (IT1204220), derivata dalla rete europea Natura 2000.
Il Vallone delle Cime Bianche è simbolo dell’integrità superstite dell’ambiente alpino, sempre più minacciata dall’intervento antropico. Per alzare la guardia sulla necessità di preservare uno degli ultimi baluardi di natura incontaminata ai piedi del Monte Rosa, il Vallone di Cime Bianche è stato votato al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022».
Il Vallone di Cime Bianche rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro Luoghi”.
I commenti
«In questa edizione, in maniera particolarmente evidente, ‘I Luoghi del Cuore’ hanno dato voce agli ‘ultimi’, a quei luoghi del patrimonio culturale italiano considerati minori, che non hanno mai avuto l’attenzione del Paese, ma che invece la meritano, e che senza l’amore delle persone che li hanno votati si sarebbero persi. Ridare voce e dignità agli ‘ultimi’: non c’è missione più bella e più vera per ‘I Luoghi del Cuore» commenta ilpresidente del Fai, Marco Magnifico.
(e.d.)