8 marzo: «ragazze, esercitate il pensiero critico e coltivate le vostre passioni»
8 marzo : «ragazze, esercitate il pensiero critico e coltivate le vostre passioni».
Nella Giornata internazionale della donna, abbiamo chiesto una riflessione sulla ricorrenza, a Teresa Grange, professoressa ordinaria di Pedagogia sperimentale all’Università degli Studi della Valle d’Aosta.

«Abbiamo necessità di celebrare la Giornata internazionale della donna, non tanto come festa quanto come momento di riflessione e sensibilizzazione, poiché a oggi sussistono ancora numerose discriminazioni laddove rappresentanza, risorse e diritti femminili sul piano politico, economico e sociale non vengono pienamente riconosciuti».
Così Teresa Grange, professoressa ordinaria di Pedagogia sperimentale presso l’Università degli Studi della Valle d’Aosta, commenta una ricorrenza che annualmente ricorda che, nonostante i traguardi di parità sinora raggiunti in molte parti del mondo, la strada da compiere verso la piena uguaglianza siano ancora molteplici.
«La problematica delle discriminazioni è una tematica culturale che richiede tempistiche lunghe e si trova largamente influenzata dal contesto in cui essa si verifica – continua Grange -.
«Esercitate il pensiero critico»
Da un punto di vista educativo è così possibile insegnare agli studenti a esercitare il proprio pensiero critico adoperandosi per favorire il totale rispetto della persona in tutte le sue dimensioni nonché per adottare strategie preventive circa ruoli e stereotipi di genere».
«Coltivate le vostre passioni»
Una delle più attuali urgenze scolastiche in ambito di parità dei sessi coincide con il garantire a bambine e ragazze l’opportunità di uscire dalla gabbia stereotipica che rischia di orientarle lontano dalle discipline scientifiche permettendo loro di coltivare appieno le proprie passioni e le proprie inclinazioni.
«L’istruzione gioca peraltro un ruolo fondamentale nella prevenzione della violenza, che di recente ha assunto anche forme nuove e sempre più veicolate dai social media, lavorando sulla pari dignità dell’essere umano a prescindere dal genere e smontando i pregiudizi circa la presunta debolezza delle donne rispetto agli uomini – conclude Grange -.
Una volta smascherati i meccanismi di potere sottesi al fenomeno, sarà possibile creare relazioni autentiche poiché fondate sul riconoscimento e sul rispetto incondizionato dell’altra e dell’altro».
(giorgia gambino)
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